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Esplosione di Calenzano: impianto chiuso per due mesi

Esplosione di Calenzano: impianto chiuso per due mesi

Foto dai social

CALENZANO – La procura di Prato ha assegnato 60 giorni di tempo ai consulenti incaricati di consegnare una relazione sul deposito Eni di Calenzano (Firenze).

Di conseguenza l’impianto resta sotto sequestro e rimangono interrotte tutte le attività di approvvigionamento, stoccaggio e distribuzione di carburanti e altri prodotti petroliferi.

E’ quanto risulta dopo il primo sopralluogo tecnico tenuto oggi, 16 dicembre 2024, dagli inquirenti con gli esperti incaricati di redigere una relazione tecnica sull’impianto industriale. La stessa procura di Prato ha organizzato il lavoro dei consulenti suddividendolo in due collegi distinti. Uno è formato dagli specialisti di esplosivi (due professionisti), l’altro collegio è fatto da tecnici esperti di impianti industriale e di sicurezza sul lavoro (quattro periti).

Secondo quanto emerge la procura sta lavorando per individuare condotte attive o passive nel deposito, tali che abbiano eventualmente contribuito a cagionare il danno. Quindi si profilano diverse, possibili, posizioni di garanzia. In particolare, emerge che gli inquirenti stanno cercando di comprendere sia i rischi generici sia i rischi specifici, ovvero quelli derivati dalla gestione e quelli dovuti all’attività nel cantiere, operazioni diverse, o svolte da chi gestiva l’area o svolte da operatori sul posto.

Sono tre corsie di carico, la 5, la 6, la 7 – dette baie, nel gergo merci – una vicina all’altra, quelle su cui si sta concentrando, secondo quanto appreso, l’interesse della procura di Prato per accertare le manutenzioni in corso la mattina dell’esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze). Secondo un’ultima ricostruzione, la baia 6 è quella dov’è avvenuta l’esplosione; la corsia 7 è quella dove c’era un’autocisterna; alla baia 5 era prevista una manutenzione all’aspirazione dei vapori.

Invece risulta che tra la corsia 6 e la 7 al momento dello scoppio era in corso una manutenzione a una condotta di carico dei carburanti. Inoltre, riguardo alla baia 5 è da stabilire, anche con l’ausilio dei consulenti, se la manutenzione era già iniziata quando c’è stata l’esplosione, o se l’intervento agli aspiratori di gas e vapori doveva ancora cominciare, come invece ha sostenuto l’Eni.

Comunque sia, questa manutenzione straordinaria sul sistema di recupero dei vapori era prevista la mattina del 9 dicembre insieme all’altra alla condotta di carico dei carburanti, tra la corsia 6 e la 7.

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