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Decreto Piantedosi, Fiepet Confesercenti: “Inaccettabile scaricare responsabilità sui gestori dei locali”

Decreto Piantedosi, Fiepet Confesercenti: “Inaccettabile scaricare responsabilità sui gestori dei locali”

Controlli notturni della Polizia
Polizia
(Foto Polizia di Stato)

“È necessario chiarire i dettagli delle nuove norme previste per i gestori dei pubblici esercizi”. Lo afferma il presidente regionale di Fiepet Confesercenti Toscana Franco Brogi, ribadendo quanto sostenuto dalla federazione nazionale dei pubblici esercizi di Confesercenti riguardo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell’Interno sulle ‘Linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici’.

Le linee guida rischiano di costituire ulteriori oneri per gli esercenti. I gestori di bar, ristoranti e discoteche sono impegnati quotidianamente a evitare situazioni di pericolo e denunciarle alle forze dell’ordine.

“Nella circolare – spiega Brogi – si fa riferimento al comportamento dell’avventore modello, ma bisognerebbe capire quali sono le caratteristiche dell’avventore modello. Poi si parla di non introdurre armi nei locali. Bisognerà affiggere dei cartelli ed eventualmente che tipo di cartelli? I gestori dei pubblici esercizi si domandano che cosa dovranno fare materialmente, ma negli uffici di Confesercenti non si sa ancora nulla a riguardo. La circolare è già stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale, ma non è chiaro come debba essere messa in pratica”.

Imporre di installare sistemi di videosorveglianza, illuminare le aree circostanti e definire codici di condotta rischia di scaricare sui pubblici esercenti responsabilità che spetterebbero allo Stato.

“L’aspetto più grave – afferma Brogi – è la responsabilità all’esterno dei locali. Che cosa si intende per ‘in prossimità dei locali’?  Non si possono demandare al barista l’ordine pubblico e la prevenzione dei crimini. Se una persona ha un locale in un centro urbano, vicino a una piazza frequentata da persone che spacciano, deve essere il barista andare di persona a farli smettere di spacciare o a mandarli via? Questo per noi è inaccettabile. Non possiamo sostituirci alle forze dell’ordine e non possiamo vigilare all’esterno dei locali. Siamo convinti che collaborare sia un dovere ma è assurdo imporre obblighi difficilmente gestibili. Da parte nostra garantiamo la massima collaborazione, ma chiediamo un maggiore impegno delle forze dell’ordine sul territorio e misure concrete per prevenire e contrastare la criminalità, invece di scaricare oneri, obblighi e responsabilità sui privati”.

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