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Conclave: sarà breve. Fumata bianca al quinto scrutinio? Mancheranno due cardinali

Conclave: sarà breve. Fumata bianca al quinto scrutinio? Mancheranno due cardinali

Fumata bianca dalla Cappella sistina
Fumata bianca dalla Cappella Sistina (Foto d’archivio)

Risolto il caso Becciu, con il passo indietro del cardinale sardo, sarà un conclave breve, quello che si aprirà il 7 maggio. Si sussurra che al quinto scrutinio arriverà la fumata bianca e sarà eletto il nuovo Papa. Protagonisti 133 cardinali. Una volta li si chiamava “principi della Chiesa”, un appellativo che Papa Francesco ha mandato definitivamente in archivio, evocando per i cardinali sempre e solo il mandato di servizio, sia come collaboratori del Romano Pontefice che verso la comunità ecclesiale, piuttosto che ruoli di potere. Ed ora i cardinali si apprestano ad esercitare quello che è il solo ‘potere’ che gli viene ufficialmente riconosciuto: quello di eleggere il Papa.

L’Ufficio delle Celebrazioni liturgiche pontificie ha diffuso gli avvisi e convocazioni per il giuramento degli officiali e addetti al Conclave, lunedì 5 maggio alle 17.30 nella Cappella Paolina; per la messa “Pro eligendo Pontifice”, mercoledì 7 maggio alle 10.00 nella Basilica di San Pietro, presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re; per l’ingresso degli elettori in Conclave e il giuramento per l’elezione del Papa, mercoledì 7 maggio alle 16.30, prima dell”extra omnes’ dalla Sistina e della prima votazione. Se servirà, le votazioni continueranno nei giorni successivi al ritmo di quattro al giorno (due la mattina e due il pomeriggio), sempre con la maggioranza dei due terzi perché sia valida l’elezione.

“Sarà un conclave breve, di due-tre giorni”, dice il cardinale di Baghdad, Louis Raphael Sako, parlando con i giornalisti prima della congregazione generale. “C’è un’atmosfera molto fraterna e uno spirito di responsabilità”, aggiunge. Alla domanda se abbia idea di chi voterà come nuovo Papa risponde: “Ho un’idea molto chiara ma non la posso dire”.

Al momento, gli elettori che entreranno nella Sistina sono 133 anziché 135: il direttore della Sala stampa vaticana Matteo Bruni ha comunicato oggi che due cardinali elettori non verranno al conclave per motivi di salute. Non ha fatto nomi, ma uno è il cardinale di Valencia, Antonio Canizares Llovera, mentre non c’è certezza per il secondo visto che il cardinale Vinko Puljic, in un primo momento dato assente ha poi dato il via libera dei medici.

“Lasciate che la luce dello Spirito incroci la vostra libertà”, ha detto Dom Donato Ogliari, abate benedettino di San Paolo fuori le Mura, nella meditazione che ha aperto la sesta congregazione generale nell’Aula del Sinodo. Alla sessione di oggi hanno preso parte 183 cardinali, dei quali oltre centoventi elettori. Altri porporati arriveranno a Roma nei prossimi giorni. Sono stati una ventina gli interventi.

I temi affrontati sono stati centrati – ha riferito Bruni – sulla visione del futuro della Chiesa e del mondo e le sfide che si trova ad affrontare, come il bisogno di evangelizzazione, la responsabilità della Chiesa per quanto riguarda la pace, il relativismo, la solitudine; accenni sono emersi anche sulle questioni economiche che erano state il tema centrale nel pre-Conclave del 2013. “I cardinali hanno condiviso prospettive diverse, arricchite dalle esperienze e dai contesti dei vari continenti, interrogandosi su quale risposta la Chiesa sia chiamata a offrire in questo tempo”.

La congregazione ha registrato anche la rinuncia del cardinale Angelo Becciu, che dopo giorni di braccio di ferro ha scelto di adeguarsi alla decisione del Papa di privarlo dei diritti del cardinalato, che risale al settembre 2020, togliendo così il Sacro Collegio da un grave imbarazzo. “Pur rimanendo convinto della mia innocenza”, ha dichiarato il porporato sardo. Il Collegio ha anche deciso di inviare un messaggio al mondo per ringraziare del sostegno ricevuto nei giorni successivi alla morte di papa Francesco.

Questo pomeriggio in Basilica la quarta messa dei “novendiali” in suffragio del Pontefice, celebrata dal cardinale Mauro Gambetti, arciprete di San Pietro e vicario del Papa per la Città del Vaticano. “La ‘cristiana umanità’ rende la Chiesa casa di tutti. Quanto sono attuali le parole di Francesco pronunciate nel colloquio con i Gesuiti a Lisbona nel 2023: Tutti tutti tutti sono chiamati a vivere nella Chiesa: non dimenticatelo mai!”, ha affermato nell’omelia.

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