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Meloni e Erdogan: intesa su migranti, Ucraina, difesa e commercio

Meloni e Erdogan: intesa su migranti, Ucraina, difesa e commercio

foto governo.it

ROMA – Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha incontrato oggi a Roma, la premier Giorgia Meloni in occasione del quarto vertice intergovernativo Italia-Turchia. Al termine del vertice, svoltosi a Villa Doria Pamphilj, la presidente del Consiglio si è detta “soddisfatta” e ha definito il bilaterale “molto produttivo”.

Un’occasione per gli esecutivi dei due Paesi di rilanciare la cooperazione in settori chiave come quello della difesa e del commercio. Ma anche la cornice per un bilaterale tra la premier Giorgia Meloni e il presidente turco Erdogan, che consolidano una linea comune su questioni cruciali dell’agenda internazionale, dalla questione migratoria alla guerra in Ucraina. Erdogan definisce Meloni “un’amica stimata”, “dall’approccio coraggioso e determinato”. La premier italiana parla della Turchia come un “partner importante e come un Paese alleato nel quadro mediterraneo e in quello atlantico”.

MIGRANTI – I due leader trovano e sottolineano l’intesa in primis sul fronte migratorio. Per la presidente del Consiglio, la collaborazione tra i due Paesi “ha portato in questi anni al sostanziale azzeramento delle partenze di immigrati irregolari dalle coste turche”. Meloni ringrazia per questo Erdogan e rilancia: “Approfondiremo sempre più la nostra cooperazione, in particolare nella lotta alle organizzazioni criminali e ai trafficanti di esseri umani”. “Avanti insieme in questa lotta”, chiosa il presidente turco.

UCRAINA – Altro tema in cui si registra sintonia tra i due è quello della guerra in Ucraina. “Abbiamo sottolineato il nostro sostegno all’integrità territoriale e alla sovranità dell’Ucraina”, commenta Erdogan al termine del bilaterale. La premier lo ringrazia “per l’opera di mediazione che ha portato avanti fin dall’inizio della guerra di invasione russa”. E rimarca ancora il sostegno allo sforzo di Trump per una “pace giusta e duratura”, nonché “l’auspicio che la Russia dimostri concretamente la sua volontà di perseguire la pace”. Per Meloni, l’incontro tra Trump e Zelensky a San Pietro ha avuto “un significato enorme” e spera “che possa rappresentare un punto di svolta”.

MEDIO ORIENTE – Dall’Ucraina al Medio Oriente, passando per il Nord Africa: i due leader non evitano le grandi questioni geopolitiche. E Gaza non può non entrare nelle discussioni, sebbene i due governi abbiano manifestato in passato posizioni non coincidenti. La presidente del Consiglio, di fronte a una situazione che descrive come “sempre più tragica”, evidenzia il sostegno dell’Italia “agli sforzi dei Paesi arabi per un quadro di pace e di sicurezza duratura”. Mentre Erdogan insiste: “Purtroppo a Gaza non si permette agli aiuti umanitari di entrare”. Poi, nella dichiarazione congiunta, è comune la richiesta per un “cessate il fuoco immediato e permanente”. E non è il solo punto degno di nota delle documento diffuso al termine del vertice.

Nella dichiarazione rientra anche il tema dei diritti umani, su cui attaccano le opposizioni tanto in Turchia quanto in Italia. In particolare, dalle fila del Pd a Bruxelles si evidenzia “il silenzio” della premier sull’arresto del sindaco di Istanbul Imamoglu, definito una “vergogna”. Né da Meloni né da Erdogan arrivano commenti sul tema. Ma nella dichiarazione congiunta si legge: i due Paesi “si sono inoltre impegnati a sostenere i tre pilastri del sistema delle Nazioni Unite: pace e sicurezza, sviluppo e diritti umani”. Nella dichiarazione trova posto anche l’annosa questione dell’integrazione europea della Turchia. Sul punto, si legge, “le parti hanno sottolineato l’importanza di sviluppare le relazioni tra l’Ue e la Turchia, tenendo conto dello status di candidato all’adesione” del Paese guidato da Erdogan. Che insiste: “È necessaria un’unione doganale con l’Ue, speriamo nel sostegno dell’Italia”.

COMMERCIO – Passaggio che tocca uno dei punti cardine di questo vertice, quello delle relazioni economiche tra i due Paesi. Italia e Turchia si impegnano a arrivare nel medio termine a un volume di interscambio di 40 miliardi di dollari. Aggiungendone dieci agli attuali 30. Con questo fine, si lavora già alla terza riunione della Joint Economic and Trade Commission in Turchia a fine anno. Intanto, nella cornice di villa Doria Pamhilj, con diversi ministri presenti nelle delegazioni dei due Paesi, vengono firmati otto Memorandum d’intesa istituzionale: dallo spazio all’industria, passando per lo sport e la cultura.

Poi, Meloni ed Erdogan si spostano all’hotel Parco dei Principi dove, in occasione del forum di dialogo imprenditoriale, sottolineano l’importanza degli scambi commerciali e industriali a partire da tre settori chiave: energia, telecomunicazioni e difesa. Nella cornice del vertice, Leonardo e Baykar firmano i cosiddetti “head of terms” per la creazione di una joint venture con sede in Italia, dedicata alla progettazione, sviluppo, produzione e manutenzione di sistemi aerei senza pilota, destinati sia ai mercati domestici di Leonardo che all’export. Droni, dunque.

Ma anche, telecomunicazioni. “Molto importante – spiega Meloni alla platea di imprenditori – l’intesa raggiunta tra Sparkle e Turkcell per connettere la Turchia all’Italia e all’ecosistema europeo delle telecomunicazioni, con una dorsale digitale all’avanguardia da 4.000 kilometri che attraversa il Mediterraneo”. Per Meloni, il vertice è “solo un punto di partenza”. 

foto quirinale.it

Erdogan, che coglie l’occasione per una visita in Vaticano, nella breve permanenza romana incontra anche il presidente della Repubblica al Quirinale. E rilancia: “Desidero ospitare presto Mattarella e Meloni in Turchia”.

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