
CITTA’ DEL VATICANO – La prima fumata è nera. Com’era prevedibile questo il risultato della prima votazione dalla Cappella Sistina per l’elezione del 267esimo Pontefice. La fumata è arrivata dopo le 21 di stasera, 7 maggio 2025. E già c’era chi pensava che non ci fosse stata votazione.
I 133 cardinali elettori si rivedranno domani mattina per la seconda votazione (ed eventualmente la terza) e in caso di fumata ancora nera, nel pomeriggio sono previste altre due votazioni. Il quorum per una fumata bianca è di 89.
Piazza San Pietro e via della Conciliazione erano gremite già al calar della sera, intorno alle 19. Subito dopo le 21 la fumata, alla presenza di circa 50 mila persone. Stamani e’ stata celebrata in San Pietro la messa Pro eligendo Romano Pontifice.
“Il mondo di oggi attende molto dalla Chiesa per la salvaguardia di quei valori fondamentali, umani e spirituali, senza i quali la convivenza umana non sarà migliore nè portatrice di bene per le generazioni future”, ha sottolineato il decano del Collegio cardinalizio, il cardinale Giovanni Battista Re, nell’omelia.
Il porporato ha esortato i cardinali a lasciare ogni “considerazione personale” e invocare lo Spirito Santo per l’elezione del Successore di Pietro, “atto di massima responsabilità” perchè “l’elezione del nuovo Papa non e’ un semplice avvicendarsi di persone, ma è sempre l’Apostolo Pietro che ritorna”.
“Preghiamo perche’ Dio conceda alla Chiesa il Papa che meglio sappia risvegliare le coscienze di tutti e le energie morali e spirituali nella societa’ odierna, caratterizzata da grande progresso tecnologico, ma che tende a dimenticare Dio”.
Nel pomeriggio sono poi cominciati i riti del Conclave con la processione dei cardinali dall’Aula Paolina alla Cappella Sistina. Dopo il canto delle Litanie con le invocazioni, il celebrante, il cardinale Pietro Parolin, ha intonato l’inno “Veni, creator Spiritus”, l’invocazione solenne dello Spirito Santo. Dopo un momento di preghiera in silenzio, i cardinali hanno pronunciato il giuramento. Alla fine, il maestro delle celebrazioni liturgiche pontificie, monsignor Diego Ravelli, ha intimato l’”Extra Omnes” (Fuori tutti). E le porte della Sistina si sono chiuse.