VENEZIA – Vogliamo trovare i cavilli? Facciamolo: il primo gol del Venezia, autore Candè, poteva essere viziato da un lieve tocco col dorso della mano del giocatore di Di Francesco. E il raddoppio della squadra di casa è stato un autentico colpo del destino: visto che proprio sul palo del possibile pari di Ranieri i veneti sono ripartiti con azione a razzo e cross di Zerbin per la testa di Oristanio. Due a zero e viola alla deriva. Ma non si può giustificare una vera e propria disfatta con questi due episodi pur determinanti.
SOCIETA’ – Poi il gol inventato da Mandragora che riaccende una fiammella, spenta poi dalla pioggia che inzuppa la Laguna e affossato definitivamente la Fiorentina. Intendo la stagione 2024-25 dei viola: addio all’Europa e ad ogni scusa. Palladino e i giocatori sono privi di giustificazioni. E la società si trova ora con il contratto rinnovato a un allenatore che sarà difficile difendere al momento di pensare al futuro. Un allenatore che è stato sconfitto anche sul piano tattico dal collega Eusebio Di Francesco, capace di vincere una partita chiave e sperare ancora in una salvezza che, fino a qualche settimana fa sembrava impossibile.
PALLADINO – Nel senso che gli altri, come il tecnico del Betis giovedì e Di Francesco stasera, riescono a trovare soluzioni nei momenti più difficili, mentre Palladino e la Fiorentina, nonostante fossero ben consapevoli di dover vincere questa partita ad ogni costo, hanno affrontato la sfida alla “sperandio” e con un atteggiamento del tutto inadeguato. Difesa imbarazzante: praticamente ferma sul primo gol e incapace di reagire al contropiede fulmineo che ha propiziato il secondo. Centrocampo in esistente: Richardson e Ndour assolutamente inadeguati. Con il solo Mandragora a lottare e a improvvisarsi di nuovo attaccante in una squadra del tutto senza punte. Beltran? Non pervenuto.
MAMME – In una delle loro peggiori giornate del campionato, i giocatori viola avevano pensato a un omaggio alle mamme: scrivendo sulle maglie i loro cognomi invece di quelli consueti. Mancano Cataldi, Kean e Gudmundsson. Partenza lenta. Fiorentina capace di produrre due sole occasioni: al 27′ Fagioli calcia dal limite, trovando, però, la pronta risposta di Radu. Al 43′, invece, Ndour prova a pescare il jolly dalla sinistra dell’area con il pallone che sfiora appena l’incrocio dei pali. In pieno recupero, si accende il Venezia: dopo aver dribblato Dodò, Yeboah si ritrova solo davanti a De Gea, ma si divora la rete del vantaggio, aprendo troppo il suo destro.
CANDE’ – Ma quella scintilla tiene vivo il Venezia anche nella ripresa: dopo la grande occasione avuta da Oristanio (14′), un minuto più tardi la squadra di Di Francesco sblocca la partita grazie alla 2dormita2 collettiva della viola viola, quasi imbambolata a guardare la palla, mentre Candé s’inserisce in area, controlla il cross di Perez e batte De Gea da pochi passi. Tocca la palla con il dorso della mano destra? Forse sì. Ma il Var fa sapere all’arbitro che è tutto regolare. Del resto, non ci sono scusanti per una difesa impietrita.
ORISTANIO – Prova a rispondere, al 23′, la Fiorentina con la conclusione di Ranieri, deviata con la punta delle dita da Radu proprio sul palo. Quella palla, che se fosse stata più interna di qualche centimetro avrebbe dato il pareggio, si trasforma nella condanna della Fiorentina. Sul ribaltamento dell’azione, infatti, il Venezia segna il 2-0, grazie a Oristanio, che interrompe così il suo lungo digiuno.
MANDRAGORA – Al 32′ la viola riesce ad accorciare le distanze con il gol di Mandragora, bravo a scaricare da terra un potente tiro sotto l’incrocio. Il finale è molto spezzettato e nervoso e i lagunari provano a giocare con il cronometro, resistendo agli assalti disperati degli avversari. Folorunsho prende il giallo per una “testatina” incomprensibile a un avversario. Ammoniti anche Dodò, Beltran e Ranieri. Alcuni di loro, diffidati, salteranno il Bologna. Ma serve recriminare anche su questo? Peccato per i 700 tifosi viola arrivati in Veneto in una delle giornate peggiori. E naturalmente non solo dal punto di vista climatico.
Tabellino e pagelle
VENEZIA (3-5-2): Radu 7; Schingtienne 6.5, Idzes 6.5, Candé 7; Zerbin 6.5 (38’st Zampano sv), Perez 6.5 (33’st Doumbia 6), Nicolussi Caviglia 6.5, Busio 6, Ellertsson 6; Oristanio 7 (38’st Conde sv, 46’st Haps sv), Yeboah 5.5 (33’st Maric 6).All: Di Francesco 6.5
FIORENTINA (3-4-2-1): De Gea 5.5; Pongracic 5 (34’st Colpani 5.5), Mari 5, Ranieri 5.5; Dodo 5.5, Richardson 5 (19’st Adli 5.5), Mandragora 6, Gosens 6 (40’st Parisi sv); Fagioli 5.5, Ndour 5 (18’st Folorunsho 5.5); Beltran 5.All: Palladino 5
Arbitro: Marchetti di Ostia Lido 5.5
Marcatori: nel st al 15’ Cande’, al 23’ Oristano, al 32’ Mandragora
Ammoniti: Busio, Folorunsho, Dodo, Beltran, Ranieri
