
REGGIO EMILIA – E’ un addio triste, alla Nazionale, quello di Luciano Spalletti. Che, senza goleada contro la modesta Moldova – appena 2-0 con un gol per tempo e tanti rischi – se ne va a testa bassa mormorando: “Non ho saputo fare la differenza”. Vittoria striminzita sfiorando tracolli e psicodrammi in un’apatia quasi spettrale che ha finito per contaminare anche il pubblico di Reggio Emilia, rimasto per larghi tratti ammutolito da tanta pochezza e assenza di entusiasmo. Ora dovrebbe arrivare Claudio Ranieri, nuovo Ct ma anche consigliere dei Friedkin alla Roma. Sembra si possa fare, non ci sarebbe incompatibilità. Quindi Pioli può essere libero di venire alla Fiorentina? Vedremo.
Intanto un’Italia piccola piccola riesce e con fatica estrema a superare la Moldova nella gara che certifica l’ultima panchina di Luciano Spalletti da ct. Il suo è un lascito amaro al di là della vittoria. Il tecnico toscano, esonerato dopo il k con la Norvegia, consegna al suo successore una squadra in totale disarmo, tecnico, tattico, di idee, svuotata nel fisico e anche nella mente. Serviva fare tanti gol per tenere viva la speranza del primo posto. Ci si deve invece accontentare in questi tempi di azzurro pallido, di una successo che serve solo a smuovere al classifica e tenere la direzione necessaria per conquistare quantomeno il secondo posto nel girone e approdare ai playoff.
Di più questa Nazionale, a tratti impaurita, abulica, senza ardore e coraggio, non può fare come si era visto anche contro la Norvegia. L’attesa prova di orgoglio è stata soppiantata dalla paura di finire in un altro buco nero. Ci ha pensato Raspadori, che proprio qui nel 2021 fece il suo primo gol in azzurro, e ad inizio ripresa Cambiaso a tenere a galla una Nazionale che nel primo tempo ha rischiato di soccombere (rete moldava viziata da fuorigioco) e ha sfiorato più volte il gol. E la delusione è tanta e palpabile.
“Abbiamo fatto fatica anche stasera”, ha spiegato a fine partita il Ct. Aggiungendo: “Si è confermato quello che si era un po’ visto. Io ho mantenuto questo gruppo però l’ho trovato veramente affaticato per questo fine campionato. E forse andando a cercare qualcuno che stava meglio fisicamente potevamo proprio avere una risposta differente. Una delle più grosse difficoltà è andare a giocare contro la Norvegia a Oslo in questo momento, la prima dopo la fine del campionato, poi si sa che c’è il sorteggio e anche lì ha influito. Quando uno fa l’allenatore della Nazionale non può avere alibi. Perché i giocatori li sceglie lui e se vede che sono affaticati deve cambiarli. Io ero convinto che questi potessero darmi quello che io mi aspettavo e per certi versi l’hanno fatto. Sicuramente non lasciamo un grandissimo entusiasmo, anche se stasera il pubblico ha risposto in maniera splendida. Sono i giocatori devono fare la differenza, è l’allenatore a fare la differenza e io purtroppo non l’ho fatta”.
Nel tentativo, non riuscito, di dare una scossa Spalletti effettua quattro cambi rispetto alla formazione vista con la Norvegia. Restano fuori Coppola, Zappacosta, Rovella e Udogie, dentro Ranieri (tredicesimo debuttante in azzurro) a completare il terzetto difensivo insieme a Bastoni e Di Lorenzo. In mezzo al campo tocca a Ricci affiancato da Frattesi e Tonali e con Cambiaso e Dimarco largo sulle fasce. L’Italia ci prova ma è evidente la mancanza di qualità nello schiacciare la Moldova che si trincera nella propria area. Gli azzurri non riescono a dare ritmo, fa fatica a trovare pulizia tecnica, tempi di gioco giusti nell’area di rigore ma soprattutto velocità ed imprevedibilità.
Spalletti nell’area tecnica alterna momenti di totale immobilismo, sconsolato e a grida invocando alla squadra dinamismo e ritmo. Al 10′ si sfiora lo psicodramma con la rete di Nicolaescu che colpisce di testa anticipando Ranieri e mette la palla alla destra di Donnaruma ma la rete è viziata da fuorigioco. Un brivido che non serve a scuotere gli Azzurri che continuano a giocare senza idee e profondità, mostrando un gioco prevedibile, lento e di facile lettura anche per un avversario modesto come la Moldova. Manca tutto, a partire dalla genialità della trovata. Il primo squillo arriva al 17′ e, non è un caso, arriva su palla inattiva.
Buono, nonostante il contesto, il debutto di Luca Ranieri di testa. Che cerca il gol di testa, su punizione battuta da Raspadori, trovando però la parte superiore della traversa. Al 27′ altra sirena di allarme per un atterramento in area di Caimacov dovuto ad un contatto con Di Marco ma l’arbitro invita a continuare tra le violente proteste degli ospiti. Spalletti grida, si sgola assistendo al solito possesso palla lungo ma sterile. Il centrocampo non muove le sue pedine, nessuno si prende la responsabilità delle giocate.
E’ un’Italia bloccata che trova un bagliore di luce da una situazione estemporanea: cross dalla sinistra, la difesa respinge corto Raspadori è il più veloce di tutti e centra la porta con il mancino. E’ 1-0 al 40′ ma la Moldova chiude in attacco sfiorando il pareggio con Ionita che incrocia con il mancino mandando il pallone di un soffio a lato dopo una respinta di Donnarumma e con Dumbravanu che a botta sicura si vede respinto il tiro sulla line da Dimarco. Che sofferenza.
Si fa fatica su tutto anche nel pressare e la Moldova ha un’altra chance del pareggio ad inizio della ripresa iniziata con l’ingresso di Orsolini per Dimarco e Barella per Ricci. Al 5′ una disattenzione difensiva dei moldavi consente agli Azzurri di raddoppiare con Cambiaso: tutto nasce da una azione personale di Orsolini, il suo cross viene colpito male da Frattesi ma alle sue spalle lo juventino mette in rete di destro: nei successivi 10′ gli Azzurri sembrano alzare il ritmo confezionano altre due azioni pericolose ma è un fiammifero che si spegne subito.
La Moldova non si chiude troppo e riesce anche a manovrare con ordine, gli Azzurri non accelerano. Si gioca nel silenzio, la squadra non riesce ad strappare neanche l’incitamento del pubblico, contaminato da questa apatia e frustrazione che sta avvolgendo la Nazionale. Non c’è entusiasmo, la voglia di vivere questa serata . Al 27′ si alza il grido ‘Italia Italia’ e il coro ‘po pio po’ dei tempi (vincenti) che furono. Spalletti inserisce Lucca al posto di Retegui poi Maldini per Raspadori, rinunciando a due punte e al doppio trequartista. Sale anche il grido di incitamento del pubblico rivolto ad una squadra mortificante, che sembra ferita soprattutto nell’anima. Nessuna reazione. Finisce 2-0. E da settembre si volta pagina: Claudio Ranieri, se toccherà a lui, dovrà fare un altro miracolo in una carriera spesso davvero prodigiosa.
Tabellino e pagelle
ITALIA (3-5-1-1): Donnarumma 6; Di Lorenzo 5.5, Bastoni 5.5, Ranieri 6 (38′ st Coppola sv); Cambiaso 6, Frattesi 6, Ricci 5 (1′ st Barella 5.5), Tonali 5, Dimarco 5.5 (1′ st Orsolini 6); Raspadori 6.5 (32′ st Maldini 5); Retegui 5.5 (26′ st Lucca 5). Allenatore: Spalletti 5.5
MOLDOVA (3-4-3): Avram 5.5; Baboglo 6, Mudrac 6, Dumbravanu 6.5; Platica 6.5, Ionita 6 (27′ st Dros 6), Bodisteanu 6 (13′ st Motpan 6), Reabciuk 6.5; Caimacov 6 (21′ st Stina 6), Nicolaescu 6.5 (27′ st Damascan 6), Postolachi 6 (21′ st Perciun 6). Allenatore: Clescenco 6
ARBITRO: Urs Schnyder (Svizzera) 6
MARCATORI: 40′ pt Raspadori, 5′ st Cambiaso
NOTE: cielo sereno, terreno in ottime condizioni
Spettatori: 18.771 spettatori presenti per un incasso di 420.934 euro
Ammoniti: Nicolaescu, Frattesi
Angoli: 7-6
Recupero: 1′ pt, 6′ st
GIRONE I
Risultati
Estonia-Norvegia 0-1
Italia-Moldova 2-0
Classifica