Toscana Post Toscana Post
Toscana Post Toscana Post
Campi Bisenzio, gli anziani dell’Rsa La Mimosa si raccontano in un libro

Campi Bisenzio, gli anziani dell’Rsa La Mimosa si raccontano in un libro

Sabato 14 giugno è stato presentato il volume con le testimonianze degli over 75
“A casa ho lasciato il mio giardino, mi piange il cuore”
“Ho visto la strage di Vallucciole, i bambini sbattuti nel muro”
“Sono venuta in Rsa perché non volevo dare noia ai miei figli”


Campi Bisenzio, 14 giugno – “A casa ho lasciato il mio giardino, mi piange il cuore perché le mie rose sono tutte morte, a mia figlia non piace il giardinaggio. Per curarle ci vuole tanto bene e molte cure. Ho lasciato la gattina Titti, le voglio tanto bene e la tartaruga Giulia che ha 15 anni. A primavera le davo il cetriolo quando si svegliava dal letargo. Mangia anche la pasta. Io le mettevo sempre una scatola di cartone, lei stava lì dentro e la gatta sopra”. A parlare è Concetta, una delle anziane ospiti dell’Rsa La Mimosa, gestita dal Consorzio Zenit, che ricorda la sua vita di prima nel libro “Ricordi dal passato. Raccolta di testimonianze per capire il presente”, curato da Ornella Mercuri per l’Auser di Campi Bisenzio che è stato presentato sabato 14 giugno, presso l’Rsa La Mimosa in via Marconi 24 a Campi.

Il libro è una immersione nelle vite degli ospiti della struttura campigiana raccontate con toccante sincerità. Ogni pagina rivela frammenti di esistenze che si intrecciano: ci sono storie tristi, che parlano di perdite e difficoltà, ma anche racconti di guerra che ci ricordano le cicatrici del passato. Accanto a queste, emergono testimonianze di famiglia, di amore e di crescita personale e comunitaria, che celebrano la forza dello spirito umano.

Tra le testimonianze quella di Sonia: “Quando era piccola giocavo a campana, disegnavamo in terra le caselle con i numeri fino a dieci. Avevo poche amiche in campagna e dovevo aiutare in casa a fare le faccende, a rigovernare e prendere l’acqua dal pozzo. Mi piaceva aiutare il babbo a dare da mangiare ai conigli e alle galline. Sono andata a lavorare quando avevo 18 anni. Ho lavorato al manicomio col professor Briani che operava alla testa, aiutavo in sala operatoria, sterilizzavo gli strumenti. Seguivo i malati, gli davo le medicine. Ho lavorato anche a Montelupo nel manicomio criminale lì c’erano quelli che ammazzavano le persone quelli che ammazzavano la gente. Erano pazzi”. E ancora: “Sono sempre arrabbiata perché vorrei tutti vicino, le mie figlie mi vengono a trovare e mi fanno vedere i cani. A casa ho lasciato due gatti, ho sempre avuto gli animali. Mi facevano compagnia e mi facevano stare bene”.

E poi Gino coi suoi ricordi di guerra: “Nella primavera del ’43 eravamo a dormire noi figli, il babbo e la mandria. Nel pieno della notte sentiamo bussare fortemente alla porta di casa e il babbo, affacciandosi alla finestra, nel buio della notte vide due uomini che chiedevano di entrare in casa. Il babbo scese le scale, aprì la porta e i due sconosciuti in silenzio entrarono e cominciarono a rovistare qua e là, senza sapere cosa stessero cercando. Sempre senza dire una parola salirono le scale, entrarono nelle camere di noi ragazzi che dal terrore ci nascondemmo sotto le lenzuola, facendo fatica a respirare”. Ricorda la strage di Vallucciole: “Gli uomini furono fucilati, le ragazze furono violentate e seviziate, per poi sciancarle e gettarle in un dirupo. I bambini furono presi per le gambe e sbattuti nel muro per poi buttarli con gli altri corpi nel dirupo. Queste scene le ho viste con i miei occhi, ero terrorizzato, ancora oggi rivedo quel sangue e il cervello dei bambini spiaccicato sul muro”.

E ancora Gabriella: “Sono venuta qui in struttura un anno e mezzo fa, non volevo dare noia ai miei figli. Una notte sono caduta in casa dove vivevo da sola, riuscendo a fare tutto. Purtroppo, mi sono rotta un braccio e da allora non ho più camminato. Sono svenuta. Avevano le chiavi, non rispondevo, sono entrati e mi hanno soccorso. Ho avuto un ictus. Io ho deciso di venire in Rsa per non far fare loro rinunce, ho venduto la casa per poter pagare la retta. Mi ci è voluto tanto coraggio. Nei giorni in Rsa leggo molto per passare il tempo, libri gialli, rosa, giornalini, tutto ciò che mi capita, così imparo”.

A impreziosire il volume, le splendide fotografie di Luciano Ricci, fotografo di fama internazionale, che catturano con sensibilità i volti e le espressioni degli ospiti e del personale della Rsa La Mimosa, donando una dimensione visiva potentissima a queste narrazioni orali.

 “Quella dell’ascolto degli anziani è un’attività preziosa che aiuta i giovani a riappropriarsi della nostra storia, a sentirla vicina, a rifletterci – ha detto Valentina Blandi, direttrice del Consorzio Zenit – Molte persone aspettano questa fase della loro vita per raccontare, soprattutto quando fanno i conti con la loro esistenza, quando si rendono conto di esser diventati parte della storia di una comunità. Il lavoro di narrazione, di ascolto e di scrittura è importante per conoscere il passato, capire il presente e imparare per il futuro”. 

Condividi articolo

Altre notizie di Cronaca

Moda: De Meo nuovo Ceo di Kering. Per rilanciare Gucci

Moda: De Meo nuovo Ceo di Kering. Per rilanciare Gucci

16 Giugno 2025 | 09:01
Guerra Israele-Iran: vescovi toscani rientrati in Italia dalla Terra Santa. Anche monsignor Gambelli

Guerra Israele-Iran: vescovi toscani rientrati in Italia dalla Terra Santa. Anche monsignor Gambelli

16 Giugno 2025 | 07:51
G7: Meloni cauta su Trump. Focus sull’Iran con Merz e Starmer

G7: Meloni cauta su Trump. Focus sull’Iran con Merz e Starmer

15 Giugno 2025 | 23:37
Mondiale per club: Psg travolge l’Atletico Madrid (4-0). Il Bayern rifila un sonoro 10-0 all’Auckland

Mondiale per club: Psg travolge l’Atletico Madrid (4-0). Il Bayern rifila un sonoro 10-0 all’Auckland

15 Giugno 2025 | 23:27
Formula 1, Gp Canada: vince Russell davanti a Verstappen. Primo podio per Antonelli che è terzo

Formula 1, Gp Canada: vince Russell davanti a Verstappen. Primo podio per Antonelli che è terzo

15 Giugno 2025 | 21:47
Leggi tutti