
FIRENZE – Si è spento a Firenze, all’età di 82 anni, Mark Peploe, sceneggiatore britannico premio Oscar per “L’Ultimo Imperatore” e collaboratore di registi come Bernardo Bertolucci e Michelangelo Antonioni
Peploe è morto nella sua casa dopo una lunga malattia. A dare notizia della sua scomparsa, avvenuta mercoledì 18 giugno 2025, è stata la famiglia con una comunicazione al quotidiano londinese “The Guardian”. I funerali si sono svolti oggi, 20 giugno, nella chiesa fiorentina di San Francesco di Paola. Lascia la compagna Alina Payne, storica dell’arte, una figlia, Lola, avuta dalla costumista Louise Stjernsward.
Con la sorella Clare Peploe – anche lei regista e sceneggiatrice, scomparsa nel 2021, moglie di Bertolucci – aveva condiviso la scrittura di “Alta stagione” (1987). Nato a Nairobi il 3 marzo 1943 da una famiglia cosmopolita e profondamente legata all’arte – la madre pittrice, il padre mercante d’arte, il nonno Samuel John Peploe, pittore scozzese – Mark crebbe tra l’Inghilterra e l’Italia, per poi formarsi a Oxford. Dopo un inizio nel documentario, passò alla sceneggiatura spinto dal desiderio di maggiore controllo creativo: “Fu un’illusione”, avrebbe poi detto con ironia, “ma ci ho creduto allora”.
Dopo aver collaborato a “Il pifferaio di Hamelin” (1972) di Jacques Demy (1972), il suo primo importante successo arrivò con la sceneggiatura nel 1975 di “Professione: reporter” diretto da Michelangelo Antonioni e interpretato da Jack Nicholson. Il film, inizialmente dal destino travagliato, è oggi considerato un classico del cinema moderno, celebrato per la sua intensità narrativa e la celebre sequenza finale in piano-sequenza. Sempre nel 1975 collaborò al soggetto di “Baby Sitter – Un maledetto pasticcio” di René Clément (1975).
Nel 1987 Mark Peploe ottenne il massimo riconoscimento dell’industria cinematografica di Hollywood con “L’ultimo imperatore”, scritto insieme a Bertolucci e ispirato alla biografia di Pu Yi, l’ultimo imperatore della Cina. Il film conquistò nove Oscar, tra cui quello per la miglior sceneggiatura non originale. Peploe collaborò poi con il cognato Bernardo Bertolucci anche per “Il tè nel deserto” (1990) e “Piccolo Buddha” (1993), confermando un sodalizio artistico che univa famiglia e cinema.