Mezzogiorno batte Tramontana alla “bella” e conquista il Gioco del Ponte 2025, bissando il successo dell’anno scorso. Era dal 1990 che la Parte Australe non vinceva due edizioni consecutive in quel caso aveva vinto cinque anni di seguito (1986-1987-1988-1989-1990). Anche sabato sera c’è voluta la settima sfida tra le Nazionali per assegnare il Palio con un combattimento durato 22 minuti e 26 secondi.
Quasi 30mila le persone che hanno ammirato questa rievocazione storica sui Lungarno, con i combattimenti preceduti dal corteo storico composto da ben 750 figuranti; in tribuna autorità, tra gli altri, il presidente della Regione Eugenio Giani ed il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo.
Alla settima e decisiva sfida dopo un avvincente serie di combattimenti. Dopo il quarto scontro Tramontana conduceva per 3 a 1 frutto delle vittorie di Santa Maria sui Dragoni, Delfini su Mattaccini, Calci su Sant’Antonio, San Michele sui Leoni; poi la rimonta con le vittorie consecutive di Mezzogiorno, San Marco suiSatiri e San Martino su San Francesco, che ha riportato in parità il conteggio dei combattimenti sul Ponte rendendo necessaria la “bella”.
Il Gioco del Ponte chiude il Giugno Pisano che aveva già visto la Luminara ed il Palio remiero di San Ranieri. Nelle parole dell’assessore alle tradizioni storiche del Comune di Pisa, Filippo Bedini, la soddisfazione per questa edizione. «Sono esattamente 90 anni dalla ripresa del Gioco del Ponte e l’inizio dell’era moderna della nostra tradizione: era il 29 giugno del 1935 quando, dopo un lungo periodo di interruzione, si tornò a disputare il Corteo storico sui Lungarni e la battaglia sul Ponte. Fu un rilancio grandioso, che ha permesso al Gioco del Ponte di arrivare fino ai nostri giorni. Anche la nostra Amministrazione, nel suo piccolo, dal 2019 ha iniziato un lungo e complicato percorso di rilancio del Gioco del Ponte, un progetto funestato dalla pandemia, che ha messo a forte rischio la sopravvivenza stessa di questo tipo di eventi. Invece, siamo riusciti a “ristrutturare” il Gioco, grazie a grandissimi investimenti in termini di risorse economiche, ma anche attraverso un rilancio in termini di risorse umane coinvolte. L’edizione 2025 è stato ulteriore e rilevante crescita sotto diversi punti di vista: innanzitutto la produzione e la divulgazione culturale, attraverso importanti incontri, conferenze, presentazioni di libri; poi con una rinnovata, incrementata presenza nelle scuole da parte delle Magistrature, che hanno fatto un ottimo lavoro. Il Gioco deve essere vissuto tutto l’anno e dalla città tutta: solo così potrà avere un futuro luminoso, degno del suo grande passato e noi avremo adempiuto compiutamente all’onere di “tradere”, di tramandare avendola fatta crescere, una delle più importanti tradizioni di Pisa».