
FIRENZE – Mentre ancora non si è chiuso l’87° Festival del Maggio Musicale Fiorentino (l’ultima recita di Aida è domani, 1 luglio 2025), oggi è stato è stato presentato il programma dell’88°, da gennaio a dicembre 2026. Dodici titoli d’opera dal barocco al contemporaneo, con una nuova commissione (Romanzo criminale, musica di Piovani) e tanti concerti sinfonici e sinfonico-corali, inclusi due cicli diretti da Daniele Gatti, appena nominato Direttore musicale, e la Nona di Beethoven diretta da Zubin Mehta il 29 aprile 2026 per festeggiare i suoi 90 anni; inoltre due balletti, col ritorno dell’acclamatissimo Roberto Bolle, e gli spettacoli per le famiglie e le scuole.
Tosca, Pagliacci in dittico con Cavalleria Rusticana, Il castello di Barbablù in dittico con
La voix humaine, The Death of Klinghoffer (con cui si apre l’88° Festival), Un ballo in maschera, Giulio Cesare, Wozzeck, Romanzo criminale, Simon Boccanegra, Les contes d’Hoffmann sono i titoli operistici.
“Dodici titoli, dodici mondi. La nuova stagione d’opera del Maggio Musicale Fiorentino – dice il sovrintendente Carlo Fuortes – è un viaggio nel tempo, nella società e nell’anima umana. Un intreccio forte di storie che parlano di tutti noi: amori impossibili, solitudini, violenze, rivolte, sogni infranti e desideri che resistono. L’opera, qui, non è solo patrimonio da custodire: è materia viva, che brucia ed emoziona. Un ballo in maschera, Simon Boccanegra, Tosca, I racconti di Hoffmann: titoli amati, carichi di tradizione e bellezza ma anche di inquietudini che parlano del presente. Il doppio binomio verista Pagliacci / Cavalleria Rusticana riporta in scena un teatro crudo, passionale, dove ogni gesto è vita o morte. E poi Giulio Cesare di Händel: il barocco come specchio del potere, della seduzione e dell’ambiguità. Ma è nella frattura, e forse nell’azzardo – continua Fuortes – che il cartellone del 2026 trova la sua voce più forte. Con The Death of Klinghoffer di John Adams, titolo di forte impatto politico e civile, l’opera si apre al mondo e alle sue ferite ancora aperte. Wozzeck di Berg scava nella follia, nel disagio, nel linguaggio frammentato del nostro tempo. La voce umana di Poulenc e Il castello di Barbablù di Bartok raccontano, ciascuno a modo suo, il dolore muto e la distanza tra le persone. Il presente entra in scena con forza grazie a Romanzo criminale, nuova commissione del Maggio e di Musica per Roma, dall’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo, che cura il libretto e con la musica di Nicola Piovani. Una storia italiana, cruda e affascinante, che diventa teatro musicale per la prima volta: un ponte tra il linguaggio del cinema, del noir e la forza evocativa della musica dal vivo.”
I direttori impegnati sul podio in questo “viaggio tra mito e realtà” sono Michele Gamba, Riccardo Frizza, Martin Rajna, Lawrence Renes, Emmanuel Tjeknavorian (al debutto operistico), Gianluca Capuano, Thomas Guggeis, Nicola Piovani, James Conlon e Kent Nagano.
Nomi famosi e nuove leve della direzione d’orchestra in ascesa. Internazionale e ragguardevole il parterre di registi: Robert Carsen, Claus Guth, Deborah Warner, Valentina Carrasco, Àlex Ollé (La Fura dels Baus), Davide Livermore, Massimo Popolizio e Laurent Pelly. La regia della nuova produzione di The Death of Klinghoffer sarà a cura di Luca Guadagnino. “Le loro letture porteranno in scena mondi estetici diversi ma certamente di grande interesse ed emozione, tra classicità reinventata, radicalità visiva, precisione psicologica e impatto cinematografico” commenta il sovrintendente.
Molti programmi sinfonico-corali, oltre alle opere, mettono in risalto le qualità del Coro del Maggio, diretto da Lorenzo Fratini, e del Coro di Voci bianche dell’Accademia del Maggio, diretto da Sara Matteucci.
Sul versante dei concerti, un ciclo dedicato alle nove sinfonie di Ludwig van Beethoven e uno dedicato a Felix Mendelssohn, con tutte le sinfonie e l’oratorio Elias, affidati a Daniele Gatti, che assumerà ufficialmente il ruolo di Direttore musicale del Maggio fino al 2029 a partire dal Festival.
I grandi direttori d’orchestra che passeranno sul podio del Maggio sono decine e per ben cinque volte vi salirà il direttore onorario a vita Zubin Mehta; l’elenco dei nomi di fama internazionale comprende Myung-Whun Chung, Philippe Jordan (con Beatrice Rana al pianoforte), Gianandrea Noseda, Teodor Currentzis alla guida della musicAeterna Orchestra, Michele Mariotti (con Andrea Lucchesini al pianoforte), Daniele Rustioni, Diego Ceretta (con Benedetto Lupo al pianoforte e l’Orchestra della Toscana), Thomas Guggeis, Tomàs Netopil, Dmitry Sinkovski, Aziz Shokhakimov (con Alexandra Dovgan al pianoforte), Christophe Rousset. Inoltre i recital di Jessica Pratt (sul podio Christopher Franklin), Asmik Grigorian (al pianoforte Lukas Geniušas), Francesco Meli e Luca Salsi (al pianoforte Nelson Calzi); due concerti con la voce recitante di Drusilla Foer (sul podio per il primo Salvatore Percacciolo e Timothy Brock nel secondo), e il concerto di Natale del 6 dicembre con il Coro di Voci bianche dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Sara Matteucci.
Due i balletti: Zakharova&Repin in Pas de deux for toes and fingers e il ritorno, sempre attesissimo, di Roberto Bolle. Inoltre “C’è musica e Musica” dedicato alle famiglie e le scuole con 6 appuntamenti (4 alla domenica e 2 di sabato), lo spettacolo di Venti lucenti firmato da Manu Lalli che coinvolge centinaia di scolari insieme ai professionisti, La danza delle maschere, ispirato come sempre a un’opera in programmazione nel corso della stagione, in questo caso Un Ballo in maschera .
In chiusura, il sovrintendente riassume: “Dodici opere, come si è detto, due cicli sinfonici più altri numerosi concerti; nomi importanti sul podio, per le regie, nei cast, una programmazione che è un invito a vivere l’opera e la musica come esperienza totale: spettacolo, riflessione, emozione, rito. Un percorso artistico che unisce passato e futuro, dove le voci antiche e quelle contemporanee si confrontano e si sfidano perché il Maggio vuole essere casa dell’opera viva: non museo, ma luogo di ricerca, narrazione e visione”.
La stagione 2026. Le opere. La stagione lirica prende avvio nel pieno segno di Puccini dopo le ultime due recite – il 2 e 4 gennaio – di La bohème che chiudono definitivamente la stagione 2025, domenica 11 gennaio (con cinque repliche) si riprende Tosca, nell’edizione con la regia di Massimo Popolizio andata in scena con successo nel Festival del 2024. Sul podio Michele Gamba e sul palcoscenico un cast che segna il debutto al Maggio di Chiara Isotton, chiamata a interpretare Tosca (e che tornerà anche per Un ballo in maschera); con lei ritroviamo Vincenzo Costanzo come Cavaradossi (era nel cast 2 nel 2024) e Alexey Markov che veste i panni del barone Scarpia.
Il secondo appuntamento è il dittico Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni, in scena da domenica 22 febbraio con tre repliche. L’allestimento è della Dutch National Opera di Amsterdam con la regia di Robert Carsen (mai visto in Italia, come tutti gli altri allestimenti ripresi da grandi teatri esteri). Sul podio Riccardo Frizza; debutta a Firenze in Pagliacci Corinne Winters come Nedda; il personaggio di Canio è affidato a Brian Jadge, tenore drammatico tra i più celebri. In Cavalleria debutta Martina Belli come Santuzza e torna il noto mezzosoprano bulgaro Vesselina Kasarova come mamma Lucia. Il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini, il Coro di Voci bianche dell’Accademia del Maggio è diretto da Sara Matteucci. In questa produzione Carsen gioca con il concetto di “teatro nel teatro”, rendendo il pubblico parte integrante della messa in scena e interagendo con gli spettatori come probabilmente mai prima nell’opera. Quest’idea è stata presente in tutta la carriera del regista, spesso in opere come Les contes d’Hoffmann per l’Opéra di Parigi o nella Tosca messa in scena per il Teatre del Liceu.
Il dittico successivo, da sabato 14 marzo con due repliche, è un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Tiroler Festpiele Erl firmato dalla regia di Claus Guth, che debutta al Maggio. sul podio il giovane direttore ungherese Martin Rajna per Il castello di Barbablù, di Bela Bartok e La voix humaine di Francis Poulenc con l’attesa presenza di Anna Caterina Antonacci come Elle.
l’88° Festival del Maggio Musicale Fiorentino si apre domenica 19 aprile con un titolo che rinnova la grande e nobile tradizione del Festival di inaugurazioni con opere contemporanee nuove e molto rare: The Death of Klinghoffer di John Adams. A firmare la regia di questo nuovo allestimento è Luca Guadagnino, uno dei più affermati registi cinematografici a livello internazionale, per la prima volta al Maggio. Sul podio Lawrence Renes un grande promotore delle musiche di Adams, che ha frequentemente diretto e inciso. The Death of Klinghoffer è un’opera in un prologo e due atti su libretto della poetessa Alice Goodman, andata in scena per la prima volta a Bruxelles al Teatro de la Monnaie nel 1991. In Italia è stata rappresentata solo nel 2002 a Ferrara e a Modena. L’opera prende spunto dal clamoroso fatto di cronaca dell’ottobre 1985: il sequestro e dirottamento della nave italiana da crociera Achille Lauro da parte di terroristi del Fronte per la liberazione della Palestina. La vicenda, che calamitò l’attenzione di tutto il mondo, si concluse con l’assassinio di uno dei passeggeri, Leonard Klinghoffer, cittadino statunitense di religione ebraica, costretto su una sedia a rotelle, e il cui corpo fu poi gettato in mare dai terroristi. Il cast schiera una compagnia di cantanti di primo piano con spiccate doti attoriali alcuni dei quali, tra gli altri, ascoltati e apprezzati nel recente Der Junge Lord di Henze: Marina Comparato, Levent Bakirci, Andreas Mattersberger; poi Jeremy Carpenter come Captain, Laurent Nauri come Leon Klinghoffer e il ritorno di Katarina Dalayman come sua moglie Marylin.
La seconda opera in programma durante il Festival, da martedì 12 maggio con quattro repliche, è Un ballo in maschera, di Giuseppe Verdi, nuovo allestimento del Maggio con la regia di Valentina Carrasco. Sul podio il debutto assoluto di Emmanuel Tjeknavorian alla sua prima direzione di un’opera lirica. Vincitore del premio Abbiati 2025 come miglior direttore d’orchestra, è attualmente il direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica di Milano. La compagnia di canto vede Antonio Poli come Riccardo e Chiara Isotton come Amelia; Renato è il baritono Ariun Gambaatar che debutta al Maggio, Ulrica sarà
Ksenia Dudnikova.
La terza e ultima opera del Festival è barocca: il Giulio Cesare di Händel, opera seria in tre atti, che va in scena da domenica 14 giugno. L’allestimento è dell’Opéra di Montecarlo. Sul podio Gianluca Capuano, la regia è di Davide Livermore che ambienta la trama negli anni ’20 del Novecento. Lo spettacolo si apre con i passeggeri che salgono sulla nave “Tolomeo”, per una crociera sul Nilo. Sul ledwall che fa da sfondo all’opera scorrono i paesaggi con i monumenti dell’antico Egitto e, grazie ai cambi di scena, ci si sposta poi nelle cabine e nelle varie sale della nave. Uno spettacolo caratterizzato da una grande vivacità, un continuo movimento e un grande numero di comparse. Infine l’ultimo ‘colpo di scena’ della rappresentazione, con lo scioglimento del mistero sull’assassinio di Tolomeo lasciato a un breve filmato. Tre i controtenori in locandina; Raffaele Pe come Giulio Cesare, Nicolò Balducci come Sesto Pompeo e Filippo Mineccia come Tolomeo. Debutta al Maggio il mezzosoprano Fleur Barron (Cornelia) e Cleopatra è interpretata da Mariangela Sicilia.
In settembre la programmazione lirica riprende con Wozzeck di Alban Berg con la direzione di Thomas Guggeis, che dirige qui la sua prima opera. Si tratta dell’allestimento della Royal Opera House Covent Garden di Londra per la regia di Deborah Warner. La prima è in cartellone domenica 27 settembre, con due repliche. La compagnia di canto è formata da artisti che già erano in locandina a Londra in occasione della messa in scena al Covent Garden: Anja Kampe (Marie), Wolfgang Koch (Wozzeck), Peter Hoare (Haptman), Clive Bayley (Doktor). Esplorando numerosi temi quali il militarismo, lo sfruttamento sociale e addirittura il sadismo, Deborah Warner prende in esame la vita dei soldati e della gente comune in una cittadina rurale tedesca. L’allestimento, pur proponendo numerosi cambi di scena, possiede un suo preciso senso della narrazione. Alla fine di ogni scena viene calato uno schermo o un sipario dietro il quale avviene il cambio ma, poiché questo non copre l’intero palcoscenico, assistiamo comunque al posizionamento degli oggetti di scena. Grazie a questo gioco di silhouette e trasparenze possiamo vedere o intravedere, per esempio, gli oggetti muoversi su una piattaforma girevole.
A quest’opera novecentesca – Berg completò Wozzeck nel 1922 – segue in cartellone a partire dal 23 ottobre con tre repliche successive una importante commissione del Teatro del Maggio e di Musica per Roma: Romanzo criminale, tratto dal best seller di Giancarlo de Cataldo. Il romanzo di De Cataldo ha dato vita a un film e a due serie televisive, ora approda su un palcoscenico lirico. La partitura è composta da Nicola Piovani che dirigerà anche l’opera, il libretto è di Giancarlo De Cataldo, la regia è di Massimo Popolizio (che nel film era uno degli attori e che impersonava il Terribile), le scene sono di Margherita Palli, i costumi di Silvia Aymonino le luci di Pasquale Mari. La compagnia di canto è stata composta tenendo conto ovviamente non solo delle vocalità più adatte e per le quali Piovani sta componendo ma anche cercando di centrare il physique du rôle di ogni personaggio per garantire la resa teatrale più attinente possibile allo spirito del romanzo, del film e delle serie televisive. Ecco che il capo della batteria della Magliana, il Libanese, è William Hernandez, il capo della batteria di Testaccio, il Freddo, è Gonzalo Godoy Sepùlveda, Dandi è interpretato da Anthony Ciaramitaro, la sua compagna Patrizia è Vanessa Goikoetxea, il commissario Scialoja è Matteo Desole, il boss rivale della banda della Magliana, il Terribile, è Toni Nezic, Il Bufalo, che fa parte del gruppo del Libanese e del Dandi è Alberto Petricca, la madre
del Libanese è Valentina Pernozzoli.
Domenica 15 novembre va in scena con successive tre repliche, il secondo titolo verdiano della stagione dopo “Un ballo in maschera”: Simon Boccanegra. È un nuovo allestimento del Maggio Fiorentino; sul podio James Conlon e la regia è firmata da Alex Ollé (di la Fura dels Baus). Torna, attesissima, Carolina López Moreno, stavolta come Amelia; Simon Boccanegra è George Petean; come Jacopo Fiesco si segnala il debutto del basso Jongmin Park; Gabriele Adorno è Luciano Ganci, Paolo Albani è Ludovico Filippo Ravizza; Pietro è Francesco Leone.
Ultimo titolo della stagione è Les contes d’Hoffmann di Jacques Offenbach, in scena a partire da domenica 20 dicembre con tre repliche il 27 e il 30 dicembre e il 2 gennaio 2027. Ascolteremo l’edizione critica di Michael Kaye e Jean Christophe Keck che recupera molta musica sconosciuta fino a poco tempo fa, nell’originale spirito d’opéra-comique voluto da Offenbach. Sul podio Kent Nagano, la regia è di Laurent Pelly, che firma un allestimento meraviglioso e “sognante” andato in scena alla Deutsche Oper Berlin. Qui l’ultima volta l’opera è stata eseguita nel 1981 con la regia di Ronconi: torna a Firenze dopo ben 45 anni. Jessica Pratt interpreta, anche nel rispetto delle indicazioni di Offenbach, i quattro personaggi di Stella, Olympia, Antonia e Giulietta ed è oggigiorno una delle rarissime grandi interpreti al mondo in grado di sostenere queste quattro parti nello stesso spettacolo. Allo stesso modo anche le quattro figure diaboliche di Lindorf, Coppelius, Dr. Miracle e Dapertutto sono sostenute da Alex Esposito e i ruoli comici di Andrès, Cochenille, Frantz e Pitichinaccio vengono interpretati da Didier Pieri. Nella compagnia ritroviamo Marvic Monréal come La Muse e Nicklausse, Hoffman è il tenore Dmitry Korchak, una delle voci più ricercate e raffinate del panorama internazionale che debutta a Firenze; Crespel e Luther sono interpretati da Martin Summer.
I concerti. Daniele Gatti proporrà l’integrale delle nove sinfonie di Ludwig van Beethoven in quattro date a partire dal 18 giugno (Sinfonie n.1, 4, 7), il 23 giugno (Sinfonie 5 e 6), 28 giugno (Sinfonie 2 e 3) e 1 luglio (sinfonia 8 e Sinfonia 9 con le voci soliste di Mariangela Sicilia, Eleonora Filipponi, Bernard Richter e Jongmin Park e il Coro diretto da Lorenzo Fratini). Il secondo ciclo è dedicato a Felix Mendelssohn; il primo concerto è in cartellone il 21 novembre con la Sinfonia n.2 Lobgesang (solisti:
Rosalia Cid, Elizaveta Shuvalova, Yijie Shi; il Coro del Maggio è diretto da Lorenzo Fratini),
il 9 dicembre con le Sinfonie 1 e 4 Italiana, il 13 dicembre con le Sinfonie 3 Scozzese e 5 Riforma. Il 19 dicembre ultimo appuntamento del ciclo con l’oratorio Elias con le voci soliste di Sara Blanch, Michèle Losier, Danil Behle, Jordan Shanahan e il Coro del Maggio diretto da Lorenzo Fratini.
Con questo primo ciclo il Maggio e il maestro Gatti anticipano l’anniversario beethoveniano del 2027, quando si celebreranno i duecento anni dalla morte del compositore. Beethoven verrà ancora eseguito sempre in quest’ottica celebrativa anche in due dei cinque concerti diretti da Zubin Mehta: il 3 aprile dirigerà la Missa Solemnis con Hanna-Elisabeth Muller, Marvic Monreal, Maximilian Schmitt e Jongmin Park come voci soliste con il Coro del Maggio diretto da Lorenzo Fratini e il 29 aprile, giorno del 90esimo compleanno, con la Sinfonia n.9 (solisti Jessica Pratt, Szilvia Voros, Ian Koziara, Simon Lim e il Coro del Maggio diretto da Lorenzo Fratini) e anche nel concerto diretto da Diego Ceretta il 9 giugno quando del genio di Bonn verranno eseguire la cantata Meeresstille und gluckliche Fahrt e la Fantasia in do minore op. 80. Ceretta proporrà poi nel corso del concerto anche di Mendelssohn l’ouverture Die Hebriden e la sinfonia n.4 Tragica di Schubert. Con lui l’Orchestra della Toscana con la quale si rafforza la collaborazione e il Coro del Maggio diretto da Lorenzo Fratini e i solisti dell’Accademia del Maggio. Anche Philippe Jordan il 28 maggio ricorderà Beethoven l’ouverture Leonore op.72b e soprattutto con il Concerto n.3 in do minore per pianoforte e orchestra, con la presenza della grande pianista Beatrice Rana in una delle sue rare presenze italiane. Nel programma del 15 ottobre con la direzione di Aziz Shokhakimov, di Beethoven si eseguiranno l’ouverture Egmont e il concerto n.1 in do maggiore per pianoforte e orchestra op.15, solista la diciottenne Alexandra Dovgan. Il programma di questo concerto culmina con The Planets di Gustav Holst con il Coro femminile del Maggio diretto da Lorenzo Fratini.
Il maestro Mehta dirigerà poi il 6 febbraio tre sinfonie mozartiane (la n.39, la n.40 e la n.41); il 23 aprile di Gustav Mahler Das Lied von der Erde (Il canto della terra) con le voci soliste di Tanja Ariane Baumgartner e Ian Koziara; il 26 settembre, ancora Mahler con la Sinfonia n.2 Risurrezione con le voci soliste di Rosalia Cid e Noa Beinart e il Coro del Maggio diretto da Lorenzo Fratini.
Teodor Currentzis il 13 febbraio dirigerà la musicAeterna Orchestra in Der Ring ohne Worte, la sintesi sinfonica della Tetralogia Der Ring des Nibelungen di Richard Wagner. Daniele Rustioni il 21 febbraio riporta in sala Wagner con l’ouverture del Tannhauser e di Johannes Brahms la Sinfonia n.2 Das Schicksalslied (Il canto del destino) con il Coro del Maggio diretto da Lorenzo Fratini; il 20 marzo Jessica Pratt con la direzione di Christopher Franklin eseguirà un programma tutto mozartiano che ricalca il CD che ha inciso con il Maggio e che sarà pubblicato dalla sua Casa discografica “Tancredi records”, con arie e ouvertures da Il ratto dal Serraglio, Il flauto magico, Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Cosi fan tutte. Il 28 marzo torna al Maggio Tomas Netopil per proporre il ciclo completo dei sei poemi sinfonici di Mà Vlast (La mia Patria) che comprende la celebre La Moldava. Il 3 maggio Michele Mariotti con a suo fianco il pianista Andrea Lucchesini proporrà il concerto n.1 per pianoforte e orchestra di Cajkovskij e di Dvořák la sinfonia n.9 Dal nuovo mondo.
Il 16 maggio a salire sul podio dell’Orchestra del Maggio sarà Myung-Whun Chung per la Sinfonia n.5 di Mahler. Il 23 maggio l’eclettico Dmitry Sinkovski, direttore e violinista, dirigerà un programma con musiche di Borodin (Danze polovesiane da il Principe Igor), il Concerto in re maggiore Per la solennità di San Lorenzo di Vivaldi e la suite sinfonica Shéherazade di Rimskij-Korsakov.
il 6 giugno arriva il soprano Asmik Grigorian, accompagnata al pianoforte da Lukas Geniušas, per un concerto con arie di Cajkovskij e Rachmaninov. Il 16 giugno due amatissime presenze per un altro concerto di canto, il tenore Francesco Meli e il baritono Luca Salsi saranno al Maggio per un concerto verdiano con arie e duetti da Don Carlo, La forza del destino, I vespri siciliani, Otello. Con loro al pianoforte Nelson Calzi che proporrà di Liszt la parafrasi dal Rigoletto S434.
Due concerti vedranno protagonista Drusilla Foer: il 10 settembre sarà la voce narrante in Pierino e il lupo di Prokof’ev; sul podio Salvatore Percacciolo che dirigerà per rimanere nel tema la Sinfonia da L’italiana in Algeri di Rossini e di Haydn la Sinfonia n.94 La sorpresa. Dedicato alle colonne sonore hollywoodiane è quello il 13 settembre, con Timothy Brock a dirigere estratti da King Kong, Fronte del porto, Viale del tramonto e le canzoni di Kurt Weill interpretate da Drusilla Foer.
Il 2 ottobre Thomas Guggeis propone di Haydn la Sinfonia n.103 Mit dem Paukenwirbel (col rullo dei tamburi) e l’omaggio di Bruckner a Wagner con la Sinfonia n.7 in mi maggiore. Il 28 novembre Christophe Rousset con le voci soliste di Marie-Eve Munger, Beth Taylor, Sebastian Kohlhepp, Luca Tittoto e il contrabbasso suonato da Riccardo Donati propone un programma di rarità mozartiane da arie da concerto a ouvertures. Il 23 dicembre, spirito natalizio nel concerto diretto da Gianandrea Noseda, con l’esecuzione integrale, in forma di concerto, di Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Caikovskij con l’Orchestra del Maggio e il Coro di Voci Bianche dell’Accademia del Maggio diretto da Sara Matteucci.
Il balletto. Nella Stagione 2026 non manca il balletto con due appuntamenti, il primo programmato il 20 gennaio, con replica il 21 Pas de deux for toes and fingers con il “duo” Zakharova &Repin e il secondo in dicembre il 10 dicembre con due repliche l’11 e 12 con lo spettacolo sempre apprezzatissimo Roberto Bolle and Friends.
Svetlana Zakharova, étoile del Bol’šoj e del Teatro alla Scala, amatissima dal pubblico, celebrata dalla critica e richiesta dai maggiori teatri al mondo, si esibirà insieme al marito Vadim Repin, acclamato violinista e direttore d’orchestra, che dirigerà l’Orchestra del Maggio. Accanto a Zakharova, altri ballerini di fama internazionale: Artemy Belyakov, Mikhail Lobukhin e Igor Tsvirko. Verranno eseguite tra le altre musiche di Paganini, Glazunov, Saint-Saëns, Händel, Massenet.
Non hanno bisogno di presentazioni né l’étoile Roberto Bolle né il suo spettacolo di gala “Roberto Bolle and Friends” con il format apprezzatissimo, sempre molto atteso in ogni cartellone artistico che lo vede protagonista in Italia e nel mondo. Bolle riunisce attorno a sé danzatori di altissimo profilo provenienti dalle migliori compagnie per uno spettacolo che mette a confronto, nel nome della danza, tecniche scuole e stili. Ogni spettacolo è concepito in una parata di passi a due, assoli tratti dal repertorio dei classici dell’Ottocento e dai più celebri titoli del Novecento.
Il terzo Ciclo di C’è Musica e Musica 3.0. Dopo il grande successo delle prime due edizioni di “C’è Musica e Musica”, l’iniziativa fresca, briosa e soprattutto divertente per avvicinare il pubblico, non solo quello di domani, al teatro e al grande fascino delle sue rappresentazioni, si alza il sipario, a partire dall’ 8 febbraio, sul nuovo terzo ciclo dedicato alle famiglie e ai giovani e alle scuole, “C’è Musica e Musica 3.0”. Il ciclo prosegue fino al 14 novembre con sei appuntamenti in cartellone: quattro spettacoli la domenica mattina alle 11 e due di sabato alle ore 16. Il titolo del ciclo è un riferimento e un omaggio al compositore Luciano Berio, a poco più di vent’anni dalla sua scomparsa, e a un suo celebre programma televisivo dedicato proprio alla divulgazione e all’insegnamento della musica. Il via domenica 8 febbraio alle 11 con i Carmina Burana di Carl Orff diretti da Lorenzo Fratini, nella versione per percussioni e pianoforti. Sul palcoscenico i cantanti e i pianisti dell’Accademia del Maggio, i percussionisti dell’Orchestra del Maggio, il Coro del Maggio e il Coro di Voci bianche dell’Accademia del Maggio, diretto da Sara Matteucci.
Il secondo appuntamento è in programma domenica 1 marzo con La Sinfonia degli animali, di Dan Brown, l’autore del romanzo “Il codice da Vinci” che oltre a essere uno scrittore è anche un musicista e compositore. Questa buffissima sinfonia e simile nell’approccio in qualche modo a Il carnevale degli animali di Camille Saint-Saëns, dove ogni numero musicale rappresenta un animale; il testo che accompagna questa sinfonia verrà letto e recitato dall’attrice Ginevra Fenyes; l’orchestra del Maggio è diretta da Carlo Benedetto Cimento.
Il 15 marzo, sempre di domenica alle 11, viene riproposto con un titolo differente rispetto al 2025 (quando era “Water&Fire”) La meravigliosa storia di Pascarella al castello di Morritz su musiche di Händel, centrando il titolo proprio sul personaggio di Pascarella che è interpretato oggi come l’anno scorso da Gaia Nanni. Sul podio dell’Orchestra del Maggio, Giulio Arnolfi. In ottobre, domenica 11 alle ore 11 e sabato 24 alle ore 16, i due appuntamenti con Lorenzo Baglioni che racconterà Ludwig van Beethoven (sempre in occasione del bicentenario del 2027) l’11 ottobre sul podio in questa occasione Rotem Nir, e poi Giuseppe Verdi, il Cigno di Busseto, il 24 ottobre alle 16, sul podio Jacopo Brusa. L’ultimo appuntamento è in programma sabato 14 novembre alle ore 16 nel quale il tradizionale concerto dedicato agli strumentisti dell’orchestra quest’anno è dedicato ai Percussionisti del Maggio con lo spettacolo I cinque elementi.
Lo spettacolo di Venti Lucenti. Manu Lalli nel mese di marzo, mette in scena il nuovo allestimento dello spettacolo La danza delle maschere con le recite previste il 25, 26, 27 e 31 alle ore 10.30 dedicati alle scuole e il 28 e 29 marzo per le famiglie. La sua elaborazione trae spunto e quindi anticipa Un ballo in maschera, di Verdi che è in programma nel corso del Festival nel mese di maggio. In buca suoneranno gli strumentisti dell’Ensemble orchestrale dell’Accademia del Maggio e sul palco, con gli attori di Venti Lucenti, canteranno alcuni dei talenti dell’Accademia del Maggio. Sul palco con loro, sono protagonisti gli studenti del progetto “All’opera,.. Le scuole al Maggio!” A cura di Manu Lalli sono la regia e la scrittura scenica. La commissione è del Teatro del Maggio in coproduzione con Venti Lucenti; lo spettacolo è in collaborazione con l’Accademia del Maggio, ed è un progetto di Fondazione CR Firenze a cura di Venti Lucenti e in collaborazione con il Maggio e l’Assessorato all’Educazione, Formazione professionale, Cultura della memoria e della legalità e Pari opportunità del Comune di Firenze.
La biglietteria. Per la Stagione 2026, il Teatro del Maggio propone al pubblico una serie di sei diversi abbonamenti. Si parte da quello complessivo che include tutta la programmazione degli spettacoli previsti in abbonamento, denominato “Tutto Maggio” e che comprende, opere, concerti e balletti del cartellone, Festival compreso, al quale si affiancano altri cinque abbonamenti più circoscritti che raggruppano in pacchetti diversi le opere, i balletti, i concerti e i cicli sinfonici sia della Stagione che del Festival.
I rinnovi possono essere effettuati a partire dal 7 luglio 2025 fino al 30 settembre 2025.
I nuovi abbonamenti possono essere sottoscritti a partire dal 15 luglio 2025.
Dall’8 settembre 2025 verranno messi in vendita i biglietti singoli dell’intera Stagione 2026.
La biglietteria del maggio è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 18;
il sabato dalle 10 alle 13. È aperta da due ore prima di ogni spettacolo ed è chiusa la domenica.
Il Servizio Cortesia risponde al numero 0552779309 e all’indirizzo mail cortesia@maggiofiorentino.com
È attivo dal martedì al venerdì dalle 14 alle 18 e il mercoledì dalle 10 alle 13; è chiuso lunedì, venerdì, sabato e domenica.