Due violenti irruzioni, il 2 e il 3 luglio, hanno segnato il territorio del Mugello: un gruppo di 50 persone incappucciate ha preso d’assalto il cantiere del dell’impianto eolico di Monte Giogo di Agsm Aim, costringendo ingegneri e boscaioli ad abbandonare il proprio posto di lavoro, a seguito di minacce e spintoni.
La vicenda prende origine dai volantini comparsi abusivamente in zona ad opera della sedicente organizzazione “Siamo Montagna”, con i quali si annunciava l’organizzazione di un ‘Campeggio di Lotta’, previsto dal 2 al 6 luglio, con l’obiettivo di bloccare i lavori in corso nel cantiere. Volantino al quale Agsm Aim aveva risposto fermamente con diffida ed esposto alle Procura ed alle Forze dell’Ordine.
Circa cinquanta persone, incappucciate con passamontagna neri e presenti in zona fino dal 2 luglio, sono entrate abusivamente all’interno dell’area di cantiere con cani al seguito, aggredendo quanti hanno incontrato e maneggiando coltelli. Il gruppo di violenti, a volto coperto, ha dapprima circondato i boscaioli, sequestrando le motoseghe e danneggiando i mezzi di trasporto davanti agli occhi atterriti degli operai. Quindi ha circondato, insultato e minacciato tre ingegneri di Agsm Aim presenti sul crinale, lato Vicchio-Villore, spingendoli fuori dal cantiere stesso con ulteriori minacce e provocazioni.
Ingenti i danni provocati ad infrastrutture e mezzi presenti nel cantiere, a cui ha fatto subito seguito la denuncia da parte di Agsm Aim ai Carabinieri di Borgo San Lorenzo, i Carabinieri, arrivati sul posto per constatare i gravi danni.
La violenza non si è però fermata ad una sola occasione. La sera successiva il nuovo episodio: alcune persone sono penetrate nuovamente nelle parti più remote del cantiere, dove i mezzi erano stati concentrati, e, non appena i Carabinieri si sono allontanati, hanno sabotato e danneggiato gravemente tutti i mezzi d’opera.
Agsm Aim, che in questi anni non si è mai sottratta al confronto civile e costruttivo con le comunità locali, condanna fermamente quanto accaduto ed opererà con le autorità locali e nazionali per difendere prima di tutto l’incolumità delle persone che operano nel cantiere, quindi la realizzazione di una opera che é parte del piano nazionale energia e clima, dichiarata di pubblica utilità dalla Regione Toscana e dal Consiglio dei ministri.