
Il veneto Luca Zaia, sempre fra i governatori più amati, fa sapere che nel caso facesse un sua lista alle elezioni, otterrebbe almeno un 40-45% dei consensi. Anche Eugenio Giani cresce anche nella classifica del “Il Sole 24 Ore” sul gradimento per chi guida Comuni e Regioni italiani. E’ al quarto posto, con una scalata vertiginosa: un anno fa era tredicesimo. Ma anche questo riconoscimento, assolutamente imparziale, non basta, oggi 8 luglio 2025, a far decidere il Pd a ricandidarlo alla presidenza della Toscana. Più di mezzo Partito Democratico si è già pronunciato e fa pressione su Elly Schlein e sul segretario toscano Emiliano Fossi. Che restano fermi. Quasi bloccati.
E se a Giani venisse in testa di quotare una sua lista? A giudicare dalla levata di scudi, nel partito ma anche al di fuori, il presidente della Toscana potrebbe vantare, in termini percentuali, lo stesso gradimento di Zaia. Il Pd se ne rende conto? E’ consapevole che un altro candidato – lo stesso Fossi o chiunque altro – non riuscirebbe a reggere il confronto con Giani? Non esiste più il vecchio Pci di Togliatti e Berlinguer che sommava ideologia e sentimento politico.
Oggi l’elettore, anche di sinistra, va tranquillamente in “libera uscita”. Che cosa valuta? Le cose fatte. E Giani può fare un bell’elenco: sanità pubblica, nidi gratis, legge sul fine vita, libri gratis per migliaia di studenti, legge sulla Toscana diffusa.
Sono “cinque battaglie durante questi 5 anni che porto nel cuore”, dice il presidente della Regione che ha postato sui social una card a tema. “Cinque scelte – ha aggiunto – che raccontano una visione: la Toscana come terra giusta, accogliente, attenta ai bisogni delle persone”.
Giani rivendica “più cure sul territorio, più Case e Ospedali di Comunità, più investimenti in tecnologie, personale e strutture. Lo dico con chiarezza: qui basta la tessera sanitaria, non serve la carta di credito”. Allo stesso tempo, la politica per la Toscana diffusa nasce “per valorizzare ogni angolo e città con più servizi e più infrastrutture. Tutta la Toscana conta”.
Che cosa possono mettere in campo gli oppositori di Giani all’interno del Pd? La solita montagna di chiacchiere. Che rischia di restare schiacciate se il governatore dovesse seppellirla con una sua lista capace, come quella di Zaia, di sfiorare il 50%.