
PISA – Un insegnate di un istituto scolastico di secondo grado della provincia di Pisa era in congedo parentale ma lavorava in Medio Oriente. L’uomo, dipendente pubblico, è stato segnalato dai militari della guardia di finanza alla procura di Pisa per truffa, per il conseguimento di erogazioni pubbliche, e alla procura regionale della Corte dei Conti di Firenze per un presunto danno erariale di oltre 1,3 milioni di euro.
Dall’indagine, condotta dai finanzieri della compagnia di Pontedera (Pisa), in collaborazione con il nucleo speciale anticorruzione del corpo, coordinati dalla procura di Pisa, sarebbe emerso che il docente svolgeva attività imprenditoriale, risultando coinvolto in dodici società a vario titolo, “in palese violazione – spiegano gli investigatori – delle norme che vietano al pubblico dipendente di ricoprire cariche e detenere partecipazioni in società”. Inoltre, in due anni scolastici il professore avrebbe esercitato l’attività extra professionale di ingegnere, con regolare partita Iva, ma senza le previste autorizzazioni, tra l’altro, spesso usufruendo dell’istituto del ‘congedo parentale’, che avrebbe dovuto essere utilizzato per motivi di famiglia e non per attività lavorative.
Infatti, il docente, sempre secondo quanto emerso dalle indagini, si sarebbe recato in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Tunisia, Francia, Germania per svolgere prestazioni lavorative di libero professionista.In una nota della guardia di finanza viene sottolineato che “l’attività investigativa, grazie alla piena collaborazione dell’Ufficio scolastico provinciale di Pisa, sottolinea una nota della guardia di finanza, si è sviluppata attraverso audizioni, acquisizioni di documentazione, dati e informazioni utili alle indagini presso uffici pubblici e soggetti giuridici, uno dei quali è stato sanzionato per un importo di oltre 90mila euro, per aver conferito un incarico retribuito al pubblico dipendente per circa 46mila euro, senza la preventiva autorizzazione dell’Amministrazione di appartenenza”.