
LOS ANGELEAS (USA) – Trump sostiene che i manifestanti a Los Angeles “sono pagati da qualcuno”. Parlando con i giornalisti, il presidente americano ha detto di “non sapere chi ma qualcuno li paga oppure sono agitatori”. Alla domanda se ritenesse se i manifestanti fossero stati pagati dal governatore della California Gavin Newsom o dalla sindaca di Los Angeles Karen Bass, Trump ha risposto: “Non ho detto questo”. E dopo averli chiamati “invasori stranieri” e “criminali del terzo mondo” il presidente americano li definisce “animali”. Lo riferiscono i giornalisti al seguito a Fort Bragg, in North Carolina.
“Quando ci sarà la pace a Los Angeles i soldati se ne andranno” ha aggiuntoTrump. Quanto alle regole di ingaggio dei militari nella città, il presidente americano non ha dato indicazioni precise: “E’ molto semplice: se i manifestanti sono pericolosi, se tirano mattoni, se sputano in faccia agli agenti, se prendono a pugni le persone, l’esercito risponderà con una grande forza e loro finiranno in galera per lungo tempo”, ha spiegato Trump.
La sindaca di Los Angeles, Karen Bass, ha annunciato l’imposizione del coprifuoco in alcune zone del centro della città dalle 20 alle 6 ora locale (dalle 5 alle 15 in Italia). “Ho dichiarato l’emergenza locale e imposto il coprifuoco” notturno nella seconda città più grande degli Stati Uniti “per fermare vandalismi e saccheggi”, ha detto la Bass in una conferenza stampa.
Il Dipartimento di Polizia di Los Angeles ha annunciato che sono stati effettuati “decine di arresti” mentre diversi gruppi di manifestanti continuano a radunarsi nella zona designata per il coprifuoco. Lo riporta la Cnn. “Diversi gruppi continuano a radunarsi sulla First Street tra Spring e Alameda”, si legge in un messaggio del Dipartimento pubblicato su X. “Questi gruppi vengono presi di mira e sono stati avviati arresti di massa“, prosegue la nota. In un post successivo la Polizia ha sottolineato che “decine di arresti sono stati effettuati” poiché i manifestanti non hanno lasciato il “luogo di un assembramento illegale”.
NEW YORK – Centinaia di persone stanno protestando contro le autorità per l’immigrazione a New York, dopo i disordini di Los Angeles. Lo riferisce la Cnn. Al momento la manifestazione è pacifica e non c’è un ingente dispiegamento di forze dell’ordine. Cortei anche a Chicago, l’altra città dove su ordine del presidente americano Donald Trump l’Immigration and Customs Enforcement (Ice) ha condotto raid contro migranti illegali.
GOVERNATORE – La democrazia è “sotto attacco davanti ai nostri occhi”, Donald Trump sta “devastando il progetto storico dei nostri padri fondatori”: lo ha detto il governatore della California, Gavin Newsom, in una dura critica contro le politiche migratorie dell’amministrazione Usa mentre a Los Angeles scatta il coprifuoco e proseguono gli arresti dei manifestanti. Lo riportano i media internazionali.
Il presidente degli Stati Uniti “sta organizzando una retata militare in tutta Los Angeles”, ha affermato Newsom. “I regimi autoritari iniziano prendendo di mira le persone meno in grado di difendersi. Ma non si fermano qui – ha aggiunto -. Trump e i suoi fedelissimi prosperano sulla divisione perché permette loro di acquisire più potere ed esercitare un controllo ancora maggiore”. Il governatore ha poi ha avvertito che la situazione che si sta sviluppando in California è solo l’inizio. “Questo riguarda tutti noi. Riguarda voi. La California potrebbe essere la prima, ma chiaramente non finirà qui. Altri Stati saranno i prossimi”.
TEXAS – Il governatore repubblicano del Texas ha annunciato l’invio della Guardia Nazionale nello Stato per far fronte alle proteste contro la politiche migratorie dell’amministrazione Trump. “La Guardia Nazionale del Texas sarà dispiegata in diverse località dello Stato per garantire la pace e l’ordine – ha scritto su X il governatore, Greg Abbott -. Le proteste pacifiche sono legali. Far del male a una persona o (danneggiare) una proprietà è illegale e comporterà l’arresto. La Guardia Nazionale del Texas utilizzerà ogni strumento e strategia per aiutare le forze dell’ordine a mantenere l’ordine”.