
FIRENZE – La Corte costituzionale, con la sentenza numero 89 depositata oggi ha dichiarato l’illegittimità costituzionale degli articoli 1, 2, commi 3 e 4, e 3 della legge della Regione Toscana numero 30 del 2024, in quanto incidenti sull’assetto concorrenziale del mercato balneare. Le disposizioni regionali – spiega la Corte – , impugnate dal Presidente del Consiglio dei ministri, nel modificare la precedente legge della Regione Toscana numero 31 del 2016, prevedevano infatti specifici criteri e condizioni in base ai quali svolgere le procedure selettive per l’affidamento delle concessioni demaniali marittime, fra cui, in particolare, un criterio di premialità per la valutazione dei concorrenti nonché modalità per la determinazione di un indennizzo a favore del concessionario uscente.
La Corte, “pur riconoscendo che la disciplina delle concessioni balneari investe diversi ambiti materiali di competenza regionale, ha tuttavia ricordato che quest’ultima, allorché influisca sulle modalità di scelta del contraente e incida sull’assetto concorrenziale dei mercati in termini tali da restringere il libero esplicarsi delle iniziative imprenditoriali, deve cedere il passo alla competenza legislativa esclusiva dello Stato in materia di tutela della concorrenza, come accaduto nel caso all’esame”.
“Le argomentazioni della Regione Toscana – conclude la Corte – a sostegno del proprio intervento normativo, fondate sull’inerzia del legislatore statale nel disciplinare il settore delle concessioni demaniali marittime e sulla necessità di tutelare l’affidamento degli operatori, non sono state ritenute dalla Corte idonee a giustificare l’invasione da parte del legislatore regionale di un ambito di competenza statale esclusiva, essendo peraltro già rinvenibili nell’ordinamento principi e altri indici normativi di derivazione europea utili all’esperimento delle gare da parte delle amministrazioni comunali”.
GIANI – “La sentenza della Corte costituzionale non aggiunge né toglie nulla alla nostra legge. Avevamo chiarito, proprio nell’articolato, che avremmo subito preso atto della tanto attesa normativa nazionale. Rimane tuttavia la disputa nel merito perché la legge nazionale a cui siamo tenuti ad adeguarci, ha aggiunto confusione alla confusione e il decreto attuativo appena proposto dal ministro Salvini non fa che confermarlo”.
Così in una nota il presidente della Toscana, Eugenio Giani, e l’assessore a turismo e attività produttive, Leonardo Marras, sulla sentenza della Consulta che ha dichiarato l’incostituzionalità di alcuni articoli della norma regionale toscana sulle concessioni Balneari.
“Avevano a disposizione una legge ben fatta e hanno stravolto anche il compito più semplice: quello di copiarla – aggiungono Giani e Marras -. Rispettiamo questa decisione, ma politicamente non possiamo che osservare un’altra volta quanto questa materia sia stata usata soltanto a fini elettorali, senza mai entrare davvero dentro al cuore di uno dei settori più importanti del turismo italiano, i cui effetti negativi dovuti allo stallo, continueranno a generarsi anche nei prossimi anni”.