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Castelfiorentino: caporalato e sfruttamento. Un arresto

Castelfiorentino: caporalato e sfruttamento. Un arresto

FIRENZE – A Castelfiorentino, i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, con il supporto dei Carabinieri del Comando Compagnia di Empoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale coercitiva e patrimoniale, emessa dal gip del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze nei confronti di un indagato, ritenuto responsabile dei reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, di occupazione al lavoro di lavoratori privi di permesso di soggiorno, di lesioni colpose aggravate e di violazioni varie in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro.

In particolare, la misura prevedeva a carico dell’uomo, di nazionalita’ marocchina, e da diversi anni residente in Italia: gli arresti domiciliari, presso la propria abitazione, con applicazione del braccialetto elettronico; il sequestro preventivo dei due mezzi (un’autovettura e un furgone per trasporto persone) utilizzati per condurre gli operai sul posto di lavoro; il sequestro per equivalente della somma destinato a confisca di 14.694,29 euro, ritenuto il provento del reato di caporalato, quale ingiusto profitto a danno dei lavoratori sfruttati;l’esecuzione di perquisizioni personali e locali.

L’attivita’ investigativa che ha permesso l’esecuzione della misura cautelare, promossa e condotta dal nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Firenze, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, e’ anche il frutto di una collaudata azione di cooperazione che ha visto il coinvolgimento sia di altri Nil della Toscana, come per esempio Prato e Siena, dell’Ispettorato del Lavoro di Firenze, nonche’ di Enti quali il Pisll e l’ASL di Empoli, grazie anche ai cui riscontri sono stati raggiunti i risultati.

L’indagine, condotta dal 2023 al 2025, ha consentito di disarticolare un sistema di reclutamento e occupazione al lavoro in condizioni di sfruttamento di numerosi lavoratori di diverse nazionalita’, che versavano in grave stato di bisogno, impiegati come braccianti agricoli in proprie lavorazioni presso altre aziende agricole ubicate nelle campagne fiorentine, pratesi e senesi, in occasione delle operazioni di potatura di vigne e ulivi, della raccolta di uva e olive, o del caricamento su mezzi di autotrasporto di gabbie per pollame destinato al macello.

Complessivamente, sono stati identificati 18 lavoratori sfruttati, tutti di nazionalita’ marocchina, dei quali 8 privi del permesso di soggiorno o comunque in possesso di titolo non valido per essere occupati al lavoro.

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