
ROMA – L’ex comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, condannato a 16 anni di reclusione per la tragedia del Giglio, non andra’ in regime di semiliberta’. In particolare, stamattina, 8 aprile 2025, il suo difensore, in occasione dell’udienza davanti al tribunale di Sorveglianza, ha rinunciato all’istanza e i giudici hanno dichiarato il “non luogo a provvedere”.
Schettino e’ stato condannato, nel 2017, in via definitiva, a 16 anni di carcere per il naufragio della nave da crociera avvenuto, nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012, davanti all’isola del Giglio in cui morirono 32 persone e centinaia rimasero ferite.
L’ex comandante è detenuto a Rebibbia e ha maturato il termine che gli consente di accedere a misure alternative al carcere.
LA DICHIARAZIONE DEL LEGALE – “Questa mattina abbiamo rinunciato perché ci sono state difficoltà con la proposta lavorativa che era stata sottoposta al tribunale di Sorveglianza di Roma. Il procedimento è stato chiuso, il tribunale si è pronunciato con il non luogo a provvedere”, ha detto l’avvocata di Schettino, Francesca Carnicelli. “La rinuncia è stata fatta da Schettino, la decisione di chiudere questo procedimento è arrivata da lui perché non c’erano più le condizioni. In futuro, se ci risaranno i presupposti per poterla proporre di nuovo, lo faremo. Lui oggi può usufruire di permessi per uscire dal carcere”, ha aggiunto la legale.