
ROMA – Può andare avanti la somministrazione del farmaco che blocca la pubertà, ossia la triptorelina, usato nel trattamento dell’incongruenza di genere, che blocca lo sviluppo puberale in attesa della decisione sul cambiamento di sesso.
Lo scrive Repubblica riportando la decisione, presa a dicembre 2024, dal Comitato nazionale di bioetica e sarebbe sulla stessa linea anche il Tavolo tecnico interministeriale di 29 membri creato nel maggio del 2024.
Repubblica riporta inoltre che l’ospedale Careggi di Firenze – che oltre un anno fa aveva ricevuto un’ispezione ministeriale – sta proseguendo con i trattamenti. Ad aprile, spiega il quotidiano, è attesa la relazione finale degli esperti convocati dai ministeri della Salute e della Famiglia.
A quanto sembra “dovrebbe essere scritto che il medicinale usato per interrompere la pubertà si potrà ancora somministrare a chi ha la disforia di genere, ma dovrebbe anche essere aggiunto che è necessario un monitoraggio più accurato del suo utilizzo. Per questo il ministero della Salute dovrà creare un registro al quale le strutture sanitarie dovranno inviare i dati sull’uso della triptorelina, ma anche degli ormoni impiegati per il cambio di sesso”.