
BUCAREST (ROMANIA) – Gli exit poll lo indicano come vincitore alla fine della giornata elettorale: George Simion, leader del partito ultranazionalista AUR, si è imposto al primo turno delle controverse elezioni presidenziali in Romania, annullate cinque mesi fa a causa di interferenze straniere, secondo diversi exit poll effettuati dopo la fine della giornata elettorale.
Nel decisivo secondo turno delle elezioni del 18 maggio, Simion dovrà competere o con il candidato del partito al governo, Crin Antonescu, o con il candidato indipendente e sindaco di Bucarest, Nicusor Dan, che, secondo i sondaggi, sono praticamente a pari merito per il secondo posto. Secondo due sondaggi pubblicati dal canale di notizie Digi24, il candidato ultranazionalista ha ottenuto tra il 30,0 e il 33,1% dei voti, mentre i suoi rivali tra il 21 e il 23%.
Al quarto posto, con una quota stimata del 15%, ci sarebbe l’ex primo ministro socialdemocratico e ora populista indipendente Victor Ponta. Il margine di errore dei sondaggi e’ del 2%, quindi il risultato finale per il secondo candidato piu’ votato e’ rimasto incerto alla chiusura dei seggi elettorali alle 21 ora locale (le 20 in Italia). In queste elezioni Simion ha ricevuto il sostegno dell’ultranazionalista e filorusso Calin Georgescu, che ha vinto contro ogni pronostico al primo turno delle elezioni del 24 novembre.
Il 6 dicembre, appena 48 ore prima del secondo turno di votazioni, la Corte costituzionale del paese balcanico ha sentenziato l’annullamento del processo elettorale, riscontrando prove di interferenze straniere a favore di Georgescu, in particolare nella sua massiccia campagna sui social media. L’Unione europea e la Nato, di cui fa parte la Romania, nonchè altri partner occidentali seguono queste elezioni con particolare interesse e preoccupazione, poichè potrebbero eleggere un populista eurocritico, contrario agli aiuti occidentali alla vicina Ucraina di fronte all’invasione russa.