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Elezioni regionali in Toscana: il popolo Pd invoca Giani. Mentre Schlein e Fossi fanno melina. Pericolosamente

Elezioni regionali in Toscana: il popolo Pd invoca Giani. Mentre Schlein e Fossi fanno melina. Pericolosamente

Eugenio Giani (foto Toscana Notizie)

Da tutta la Toscana, sindaci Pd (delle province di Livorno e Pisa, dell’Empolese Valdelsa e di altre zone), circoli Dem e semplici elettori premono perchè la segreteria del partito dichiari ufficialmente la ricandidatura di Eugenio Giani a presidente della Regione.

Si sa che la Toscana andrà al voto per la Regione il 12 ottobre 2025 come annunciato da Giani. Seguendo le norme elettorali Regionali, il Presidente in carica non firma adesso la formalizzazione della data del 12 ottobre per non mettere la Regione Toscana nelle condizioni di poter agire solo in amministrazione ordinaria. Giani aspetterà per indire le elezioni l’ultimo giorno utile per farlo, ossia il 50/o giorno prima della data scelta del 12 ottobre. Da quel momento gli organi della Regione potranno agire solo in amministrazione ordinaria. 

La domanda, oppure il problema, è che, nonostante le pressioni, il segretario regionale piddino, Emiliano Fossi, non si esprime. In sostanza frena. E non senza imbarazzo dichiara: “Il PD Toscano e’ impegnato da mesi, coinvolgendo la segreteria regionale e tutte le aree del partito, a costruire, in accordo con PD nazionale e coerentemente col mandato delle primarie, un percorso programmatico condiviso con tutti i livelli territoriali e un’alleanza progressista per le elezioni Regionali. E’ un obiettivo di tutte le forze politiche del centro sinistra, e dopo aver verificato un’unita’ di intenti siamo al lavoro per renderla concreta, come condiviso con il gruppo dirigente del partito. Siamo una comunità impegnata in modo unitario su questo, consapevoli che la sfida regionale sia importantissima. I prossimi giorni saranno cruciali e lavoreremo perchè si arrivi prima possibile a definire la coalizione e conseguentemente la candidatura a Presidente”. 

Che cosa questa frase in politichese stretto? Un invito a tutti i compagni a darsi una calmata perchè la segretaria nazionale, Elly Schlein, non è d’accordo sul nome di Giani? E chi vorrebbe Elly? Le voci circolate nelle settimane scorse sussurravano un nome diverso da quello di Giani, ossia proprio quello di Fossi. Ma è nelle condizioni, oggi, la dirigenza del Pd di bloccare Giani e proporre Fossi? Il rischio di una vera rivolta fra le file Dem e della nascita di una lista alternativa guidata dallo stesso Giani potrebbe rivelarsi assai concreto.

E’ verissimo che la Schlein preferirebbe candidare solo persone vicine, non legate all’area riformista o di una fetta di Pd non incollata sulle visioni attuali del Nazzareno, ma ostacolare Giani, ora, in una Toscana che sta fibrillando appare una sfida da kamikaze.

Anche il centrodestra non ha ancora un candidato definito, ma su Alessandro Tomasi, esponente di Fratelli d’Italia e sindaco uscente di Pistoia, paiono concentrarsi le aspettative dell’opposizione in Toscana. Anche se Lega e Forza Italia continuano a fare melina.

In questo quadro s’inserisce un terzo incomodo: Giorgio Del Ghingaro, sindaco di Viareggio, che interviene come garante del coordinamento civico L’Altra Toscana, raggruppamento di istanze del civismo regionale mobilitato in vista del voto.

“Il balletto stucchevole sulle date delle prossime elezioni Regionali in Toscana – afferma Del Ghingaro -con il presidente Giani che continua a lanciare ipotesi e proclami senza alcuna ufficialità, è ormai diventato uno spettacolo indecoroso, un insulto alla partecipazione democratica. A oggi non ci sono candidati ufficiali, solo proclami a orologeria dettati da logiche di potere, non da senso istituzionale”.

E ancora: “Da settimane assistiamo a un valzer di date ipotetiche, dichiarazioni ambigue e silenzi strategici: non c’è ancora, nessun calendario trasparente, nessun elenco di candidati – accusa Del Ghingaro -: l’intero processo elettorale appare più come una manovra di palazzo che un percorso democratico trasparente. Se davvero si andrà al voto a ottobre, come ventilato, si configura una vera e propria violazione dello spirito democratico: i soggetti politici che non sono rappresentati in Consiglio regionale oggi — e che quindi devono raccogliere le firme per presentare le proprie liste — si troveranno con tempi strettissimi per farlo, nel cuore dell’estate, quando la partecipazione popolare è naturalmente più difficile”.

Vista la situazione e la necessità di arrivare ufficialmente a un nome e un cognome, diventa chiaro perchè la melina del Pd, regionale e nazionale, su Giani, faccia infuriare il popolo Dem. Mettendo a rischio perfino lo zoccolo duro del Pd in Toscana. Dove i giochi di palazzo non sono mai stati accettati. E men che mai “digeriti”.

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