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Esplosione di Calenzano: sopralluogo e nuove perquisizioni al deposito Eni

Esplosione di Calenzano: sopralluogo e nuove perquisizioni al deposito Eni

(foto FB Eugenio Giani)

CALENZANO (FIRENZE) – Proseguono le indagini della Procura di Prato nell’inchiesta sull’esplosione al deposito Eni di Calenzano (Firenze) dello scorso 9 dicembre, in cui cinque persone sono morte e altre 26 sono rimaste ferite.

Nuove perquisizioni e ieri, 18 gennaio 2025, un altro sopralluogo sul luogo dell’incidente. Perquisizioni, come riporta Repubblica Firenze, scaturite da quelle fatte nei giorni successivi al disastro, e che hanno coinvolto ancora una volta gli uffici di Eni: tra i 13 bersagli indicati dai pm, oltre ai verbali delle ispezioni svolte nel tempo, le schede tecniche delle attrezzature utilizzate dalla ditta che aveva in carico la manutenzione, la Sergen srl, gli esiti delle stesse attività manutentive svolte nel 2024, i rapporti di Audit interni fatti sul tema da Eni e i verbali di coordinamento tra le due aziende in vista della compilazione del Duvri (documento unico di valutazione dei rischi interferenti).

Si cerca inoltre di chiarire se la linea di benzina su cui erano in corso i lavori fosse ancora in funzione, e non dismessa (c’erano residui di carburante, secondo quanto accertato durante le ispezioni). Ieri un nuovo sopralluogo degli inquirenti nel deposito, ancora una volta alla presenza dei consulenti incaricati della maxi-perizia. Secondo una fonte vicina alle indagini sono stati raccolti elementi di particolare interesse, tali da lasciar ipotizzare un’ulteriore accelerazione nell’inchiesta.

Lo stesso procuratore capo di Prato Luca Tescaroli, parlando nei giorni scorsi davanti alla commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro del Senato (che dopo la tragedia fece un sopralluogo al deposito), ha parlato di “fase nevralgica” dell’indagine. L’inchiesta è ancora a carico di ignoti. Al momento, Tescaroli e il pubblico ministero Massimo Petrocchi ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo, crollo doloso di costruzioni o altri disastri e rimozione o omissione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro.

Con il deposito della maxi-perizia (la data è fissata per il 14 febbraio 2025) dei consulenti potrebbero arrivare le prime iscrizioni sul registro degli indagati.

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