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Eurovision 2025: Lucio Corsi è solo quinto. Vince l’Austria. Penalizzato un travolgente Gabry Ponte. Scontri fra polizia e filopalestinesi

Eurovision 2025: Lucio Corsi è solo quinto. Vince l’Austria. Penalizzato un travolgente Gabry Ponte. Scontri fra polizia e filopalestinesi

JJ vincitore con l l’Austria dell’Eurovision Song Contest 2025

BASILEA – Classifica un po’ pazza della serata finale dell’Eurovision Song Contest 2025 a Basilea. Vince l’Austria con il 24enne JJ e la ballata elettro-pop Wasted Love. Voce da controtenore, capace di raggiungere altezze da soprano, JJ (nome d’arte di Johannes Pietsch) si è già fatto un nome nel mondo della musica classica. Padre austriaco, madre filippina, è il secondo austro-filippino in gara per l’Austria, che porta così a tre le vittorie totali (l’ultima nel 2014 con Conchita Wurst).

L’Italia – in una votazione più incerta del solito – torna a casa a mani vuote, nonostante le speranze riposte sull’underdog Lucio Corsi (con tanto di endorsement di Ed Sheeran, arrivato via social) che è quinto (quarto per le giurie di qualità dei 37 Paesi in gara e solo 97 punti dal televoto), l’imprevedibile ultimo posto di Gabry Ponte in gara per San Marino (ma l’abito tricolore sfoggiato durante la sfilata delle bandiere rivelava da che parte batteva il suo cuore) che ha fatto ballare e scatenare la St. Jakobshalle, gli albanesi Shkodra Elektronike, che sono cittadini italiani, e Mariana Conte per Malta, figlia di papà napoletano.

Un pizzico di Italia, anzi di italianità, come ha ribadito lei più volte, anche sul palco con Michelle Hunziker, tra le conduttrici della serata. Disattesi anche i pronostici che vedevano la Svezia battersi per la vittoria. Show come sempre rodato in tutti i suoi ingranaggi, spettacolare per scenografie, effetti speciali (non si lesina su fuochi e luci), esibizioni oltre ogni immaginazione.

Ma non è stato tutto luci e paillettes. Da regolamento, per volontà degli organizzatori, quella di Basilea doveva essere una edizione che lasciava fuori dalla porta la politica e l’attualità. Niente bandiere sventolate tra il pubblico che non fossero quelle dei Paesi in gara, niente fischi, niente polemiche, divampate all’annuncio che anche quest’anno Israele sarebbe stato in gara. La musica – era l’assunto – unisce e non divide. Obiettivo raggiunto parzialmente. Mentre fuori dalla St. Jakobshalle si sono registrati scontri tra manifestanti filo-palestinesi e polizia, poco prima dell’esibizione di Yuval Raphael – sopravvissuta all’assalto del 7 ottobre 2023 al quale la sua canzone fa riferimento, all’interno dell’arena – secondo quanto riportato dai media israeliani – ci sono stati due tentativi dei manifestanti di assaltare il palco, bloccati dalla sicurezza.

I fischi, se ci sono stati, sono stati coperti dagli applausi. Per onor di cronaca, Israele è arrivato al secondo posto, premiato da un televoto pesante. Ma la questione mediorientale, ha agitato anche i rapporti tra l’EBU – l’organizzazione che riunisce le emittenti di servizio pubblico europee e che organizza l’Eurovision – e la spagnola RTVE. La televisione spagnola era “attenzionata” e minacciata di “multe sanzionatorie” se i suoi commentatori avessero citato nuovamente il conflitto di Gaza, dopo averlo fatto durante la semifinale. Per tutto risposta, poco prima dell’inizio della finale, RTVE ha pubblicato un messaggio che non lascia dubbi a interpretazioni: “Di fronte ai diritti umani, il silenzio non è un’opzione. Pace e giustizia per la Palestina”. Sul palco della St. Jakobshalle, con la conduzione di Hazel Brugger, Sandra Studder e Michelle Hunziker, ventisei artisti, rappresentanti di altrettante nazioni. Per l’Italia in gara il cantautore toscano Lucio Corsi, quattordicesimo a esibirsi con Volevo essere un duro (ma gli italiani non hanno potuto votarlo). E Gabry Ponte che rappresenta San Marino con il jingle dell’ultima edizione del Festival di Sanremo Tutta l’Italia, penultimo a esibirsi.

CORSI – Lucio Corsi incanta l’arena St. Jakobshalle con la sua semplicità e la sua armonica, tra lo sventolio di bandiere italiane. Accompagnato dall’inseparabile amico Tommaso Ottomano, il cantautore toscano ha presentato una performance all’altezza delle aspettative, con pianoforte, amplificatori giganti, chitarre ovali, armonica dal vivo e sottotitoli in inglese.

Lucio Corsi con Tommaso Ottomano

Per lui endorsement di Ed Sheeran su Instagram. “La canzone dell’Italia all’Eurovision è stata geniale. Ps: Adoro l’Eurovision”. Ma sono tanti gli artisti che hanno fatto il tifo per Lucio: Giorgio Moroder, Andrea Bocelli, Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Biagio Antonacci, Massimo Ranieri, Gianna Nannini, Umberto Tozzi e Francesca Michielin.

Gabry Ponte

L’ARENA BALLA CON “TUTTA L’ITALIA”– Gabry Ponte ha infiammato l’arena St. Jakobshalle con “Tutta l’Italia”, facendo ballare le 36mila persone presenti. Il Dj, penultimo ad esibirsi, ha portato sul palco dell’Eurovision un’energia contagiosa. In un’atmosfera travolgente Ponte si è esibito per San Marino, alle sue spalle le immagini di una Gioconda che ride e un David di Michelangelo che fa un pallone con una gomma da masticare.

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