FIRENZE – “In relazione alla revoca della concessione di Opera Laboratori Fiorentini del servizio o l’affidamento dei servizi di cui alla concessione n. 01 del 13.02.1998 e successive integrazioni, riguardanti Galleria dell’Accademia e Musei del Bargello di Firenze, siamo costretti a scendere in piazza e a scioperare per vedere garantiti i nostri diritti”.
Lo affermano, in una nota, Filcams Cgil e UilTucs Toscana, che hanno indetto per domani, sabato 16 novembre, uno sciopero con presidio presso la piazza delle Belle Arti, (all’angolo via Alfani-via Ricasoli, nei pressi della Galleria dell’Accademia, davanti al Conservatorio musicale Cherubini) dalle ore 11 alle 12:30.”Nonostante i tavoli di confronto avuti negli ultimi mesi non sappiamo, ancora, che fine faranno le lavoratrici e i lavoratori (circa 90) attualmente impiegati nei servizi di bigliettazione, accoglienza, bookshop e didattica.
Fin qui ci sono state date rassicurazioni deboli e la stessa Ales spa, che dovrebbe subentrare a Olf, non si è mai presentata ai tavoli e non sappiamo ancora nulla sulle procedure e sulle clausole sociali previste per tutelare le maestranze – scrivono i sindacati nel comunicato”.”Come per la gara di concessione degli Uffizi – proseguono -, siamo a chiedere ancora una volta, nel cambio gestore, il mantenimento delle condizioni economico-normative, compreso il contratto integrativo, perché nessun percorso di riforma e cambiamento può essere fatto sulla pelle delle lavoratrici e dei lavoratori”.
“Nei giorni del G7 del turismo a Firenze, questa vertenza, come quella degli Uffizi, è emblematica del sistema dell’overturismo, che non intende affatto re-distribuire l’enorme ricchezza prodotta ai lavoratori che sono i veri protagonisti – affermano ancora i sindacati – Questo vale infatti per i beni culturali, per gli addetti al turismo (che hanno il contratto collettivo nazionale scaduto da ormai sei anni) e per quelli della ristorazione e dei pubblici esercizi (dove nonostante i recenti rinnovi dei relativi contratti nazionali permangono problemi di dequalificazione del lavoro e di irregolarità diffusa). Settori, peraltro, come ci ha confermato nei giorni scorsi la prefetta di Firenze, oggetto, in molti casi, di infiltrazione della criminalità organizzata”.