
FIRENZE – Il mondo del giornalismo toscano piange la scomparsa di Aurelio Scelba, figura di spicco del panorama dell’informazione, storico caporedattore de La Nazione e per anni direttore de Il Telegrafo di Livorno. Aveva compiuto 89 anni lo scorso 1° gennaio. A darne notizia è l’Associazione Stampa Toscana, che con il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti ha espresso il più sentito cordoglio, stringendosi alla moglie Elena e ai familiari in questo momento di dolore.
Con Scelba se ne va uno degli ultimi grandi interpreti di un giornalismo rigoroso, attento, costruito sulla centralità del lettore e sulla gerarchia delle notizie, sottolinea l’Assostampa. Conosciuto per la sua fermezza in redazione e la prontezza nel rivoluzionare pagine e titoli anche all’ultimo istante, rappresentava un punto di riferimento per colleghi e giovani cronisti, soprattutto nei momenti più critici come durante i delitti del “mostro di Firenze”, quando il giornale veniva completamente riscritto fino all’ultimo minuto utile.
Siciliano d’origine, nipote di Mario Scelba (storico presidente del Consiglio e ministro dell’Interno della Democrazia Cristiana) e fratello di Gaetano “Tanino” Scelba, capo di gabinetto del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, Aurelio Scelba arrivò a La Nazione negli anni Sessanta, sotto la direzione di Enrico Mattei.
Fu in prima linea anche durante l’alluvione del 1966, che devastò la redazione e la tipografia: il giornale venne stampato a Bologna grazie alla rotativa de Il Resto del Carlino, in un’impresa giornalistica che è entrata nella storia. Dopo una lunga carriera da caporedattore, divenne direttore de Il Telegrafo a Livorno. Gli furono offerti altri incarichi di rilievo che rifiutò, come amava raccontare, perché non voleva “tagliare o ridimensionare”. Una scelta che conferma il suo stile: severo, coerente, rispettoso della professione e delle persone.
L’ultimo saluto ad Aurelio Scelba è previsto per domenica 22 giugno, alle ore 10.30, presso le Cappelle del Commiato della Misericordia di Rifredi, in via delle Panche, a Firenze, dove sarà impartita una benedizione.