Toscana Post Toscana Post
Toscana Post Toscana Post
Khamenei: “Israele sarà punito severamente. Non ci arrenderemo mai”. Il mondo si chiede cosa ci sia dietro queste parole

Khamenei: “Israele sarà punito severamente. Non ci arrenderemo mai”. Il mondo si chiede cosa ci sia dietro queste parole

Alì Khamenei

TEHERAN – “Gli americani dovrebbero sapere che la nazione iraniana non si arrenderà e che qualsiasi intervento militare da parte loro causerà senza dubbio danni irreparabili”. Lo ha affermato la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, durante un discorso trasmesso dalla tv di Stato.

Stando a quanto riferito dai media della Repubblica islamica. Ieri il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha invocato via social la “resa incondizionata” dell’Iran.

Israele ha commesso ”un errore enorme” bombardando i siti militari e nucleari iraniani, oltre che infrastrutture non militari. E per questo verrà ”punito”. Lo ha dichiarato la Guida suprema iraniana, l’Ayatollah Ali Khamenei, stando a quanto riferito dai media iraniani. Il popolo iraniano, ha aggiunto, non dimenticherà il sangue versato dai ”martiri”, vittime dei raid israeliani, e l’attacco contro il loro territorio. Khamenei ha poi “lodato il comportamento fermo, coraggioso e tempestivo della nazione iraniana”.

Il mondo si chiede ora che cosa si cela dietro la minaccia iraniana: è già disponibile e in procinto di essere lanciata contro Israele con un missile balistico? In termini strategico diplomatici è la persistenza dell’incubo nucleare di Teheran ad allarmare il Pentagono e l’intelligence Usa e a motivare la possibile imminente decisione del presidente di affiancare Israele ed attaccare il regime degli ayatollah.

Nella realtà, imprecando per la Casa Bianca Trump non farebbe che chiedere ai vertici della sicurezza nazionale: “Possibile che abbiano anticipato talmente i tempi ed abbiano assemblato in qualche modo un ordigno nucleare?”. E la risposta più o meno arzigogolata sarebbe: “Non possiamo escluderlo”. Ci sono molti particolari che fanno temere il peggio.

Alcuni effettivi, altri ascrivibili alla propaganda. Gli indizi effettivi riguardano l’inizio dell’utilizzo dei missili ipersonici Fattah che hanno una gittata di 1.400 km e, che a dire di Teheran, sono stati progettati per trasportare testate nucleari o batteriologiche. Il loro lancio, per la prima volta dopo sei giorni di conflitto, potrebbe rappresentare un test per verificare la capacità di eludere lo scudo difensivo israeliano.

Per quanto riguarda le armi batteriologiche, anche se ha ratificato fin dal 1997 il trattato per il controllo delle armi chimiche, l’Iran dispone di avanzati programmi di ricerca microbiologici e di ingegneria genetica che servono a sostenere un’industria in grado di produrre efficaci vaccini. Industria che però da usi civili potrebbe essere stata convertita a scopi militari.

L’altro sinistro indizio riguarda le caverne-laboratorio ad oltre 100 metri di profondità, nelle viscere di una montagna, del gigantesco sito di ricerca e sperimentazione atomica di Fordow da 16 anni in attività. Più volte bombardato dall’aviazione israeliana, il sito è rimasto finora intatto. Non vi sono certezze sull’eventualità che l’equipe del padre della bomba iraniana, lo scienziato Mohsen Fakhrizadeh, ucciso nel 2020 dagli israeliani, abbia messo a punto con l’abbondante uranio arricchito disponibile un ordigno rudimentale, ma devastante almeno quanto quelli di Hiroshima e Nagasaki.

Nessuno tuttavia lo può escludere come dimostrerebbe, qualora non si trattasse soltanto di propaganda, il proclama lanciato in un discorso televisivo alla nazione dall’Ayatollah Alì Khamenei, che nonostante la schiacciante superiorità militare israeliana e la totale distruzione delle forze armate del proprio Paese, ha affermato che “qualsiasi intervento militare statunitense causerà senza dubbio danni irreparabili ” ed ha definito le “ridicole le affermazioni di Donald Trump che ha chiesto all’Iran una “resa incondizionata”.

Parole irridenti precedute dalla bellicosa affermazione che la Repubblica Islamica “non scenderà mai a compromesso. La battaglia ha inizio. Alì ritorna a Khaybar” ha sostenuto su X Khamenei, riferendosi al primo califfo dell’Islam sciita e alla sua vittoria contro gli ebrei nel VII secolo. Delirio o consapevolezza di potersi giocare la chance del tutto per tutto? Ben altro, insomma, che una riflessione sull’ultimatum di Trump. Anche se con enormi perdite la strategia dell’Iran nel tentativo di rispondere agli attacchi d’Israele sembra quella di procedere “passo per passo”, il che significa, avverte Abbas Moghtadaei, esponente di alto rango del parlamento di Teheran intervistato dall’agenzia Ilna, che la Repubblica Islamica non ha ancora “mostrato tutto il suo potenziale”.

Condividi articolo

Altre notizie di Cronaca

Camaiore: investe un uomo sull’Aurelia, fugge ma perde la targa. Denunciata 55enne

Camaiore: investe un uomo sull’Aurelia, fugge ma perde la targa. Denunciata 55enne

18 Giugno 2025 | 21:04
Arezzo, uccise moglie e suocera: Cassazione conferma l’ergastolo

Arezzo, uccise moglie e suocera: Cassazione conferma l’ergastolo

18 Giugno 2025 | 20:56
Incendi in Toscana: scatta in anticipo il divieto di abbruciamenti in tutta la regione

Incendi in Toscana: scatta in anticipo il divieto di abbruciamenti in tutta la regione

18 Giugno 2025 | 20:44
Moto, Gp Mugello: 7 treni straordinari sabato 21 e domenica 22

Moto, Gp Mugello: 7 treni straordinari sabato 21 e domenica 22

18 Giugno 2025 | 20:36
Autostrada A1: chiusure notturne delle stazioni di Scandicci e Impruneta

Autostrada A1: chiusure notturne delle stazioni di Scandicci e Impruneta

18 Giugno 2025 | 20:17
Leggi tutti