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Mondiali 2026: Spalletti, l’Italia ci deve andare. I ragazzi di oggi non hanno mai visto gli azzurri nella fase finale

Mondiali 2026: Spalletti, l’Italia ci deve andare. I ragazzi di oggi non hanno mai visto gli azzurri nella fase finale

Luciano Spalletti (Foto FB Nazionale Italiana Calcio)

Il mio nipotino Filippo, 13 anni, gioca a rugby, ma è anche grande appassionato di calcio. Lui e i suoi amici, rugbisti e calciatori naturalmente, si lamentano perchè non hanno mai potuto fare il tifo per l’Italia in una fase finale dei mondiali. L’ultima volta con gli azzurri in campo fu nel 2014. La loro generazione aveva un anno. “Nonno – si raccomanda Filo – dì a Spalletti che questa volta non possiamo sbagliare. Se ha bisogno di un consiglio per bloccare Haaland dai pure il mio cellulare. In classe mia ci sono tanti futuri commissari tecnici”.

Messaggio lanciato. Venerdì la Norvegia, lunedì prossimo la Moldova: l’Italia comincia il cammino verso il Mondiale 2026 con l’obiettivo-obbligo di qualificarsi dopo aver fallito nelle ultime due edizioni. A Coverciano l’ultimo raduno della stagione per preparare queste prime due gare che, specie la prima a Oslo, può già lanciare gli azzurri.

“In Norvegia ci giochiamo molto sulla possibilità di partecipare al Mondiale oppure no – ha dichiarato Luciano Spalletti – quindi tutti sappiamo quanto sia importante, ce lo siamo già detti ieri durante il primo incontro cui era presente anche Buffon. Andremo ad assolvere il compito che ci è stato consegnato, a giocarci questa qualificazione che per noi è fondamentale”.

Erano 23 i convocati ma per strada si è perso qualche pezzo: Buongiorno per infortunio (al suo posto il capitano della Fiorentina Ranieri alla prima chiamata), Acerbi per scelta personale. E al di là delle difficoltà nel trovare contromisure allo spauracchio Haaland e delle pressioni , il ct è fiducioso: “Questa Norvegia è la più forte della sua storia, una nazionale votata all’attacco, con elementi molto forti, non c’è solo Haaland. Però noi abbiamo le qualità e le caratteristiche per fare bene, abbiamo tutte le carte in regola per fare una grande partita”.

Spalletti sa di poter contare intanto su un capitano in stato di grazia, galvanizzato dalla Champions appena conquistata con il Psg: “Donnarumma ha fatto vedere anche ieri di essere il più forte, ha mostrato cose eccelse e sontuose nella competizione come in campionato. Avere campioni del genere ci trasmette forza”.

Non solo: questa Italia dispone dopo tanti anni di due centravanti che hanno concluso la Serie A al 1° (Retegui) e al 2° posto (Kean) della classifica marcatori: “Abbiamo in effetti una coppia di attaccanti importanti che andranno utilizzato nel migliore dei modi tenendo conto degli equilibri di squadra. E per alzare ulteriore il ritmo ho anche altri elementi, fra questi Orsolini che può assicurare molto sia a livello di gol sia di qualità offensiva. Non l’ho chiamato in passato perché ho sempre preferito lavorare con un gruppo di 23 giocatori, ma l’ho sempre avuto nei miei pensieri così come i vari Cristante, Mancini, Mandragora, perchè da ct seguo sempre chi sta facendo bene e può risultare prezioso appena ce ne sarà l’occasione”.

Nonostante il record di calciatori stranieri utilizzati nel campionato appena concluso (“quando ho accettato di allenare la Nazionale sapevo di questi numeri ma non cerco alibi, penso solo a trovare le soluzioni per andare a giocare il Mondiale”) Spalletti si è detto fiducioso: “Perchè diversi giovani sono in rampa di lancia e infatti alcuni li ho chiamati per vederli da vicino, avrei chiamato ad esempio Leoni se non fosse stato infortunato, perché in difesa ho varie scelte e possiamo passare a tre e a quattro e perché il centrocampo è capace di gestire le partite. Insomma non ho preoccupazioni pensando alla sfida di venerdì”.

Eppure dovrà affrontare lo stato d’animo dei giocatori dell’Inter attesi in ritiro domani sera dopo la delusione Champions: “Più che le sconfitte deve dare forza il cammino straordinario che ha fatto la loro squadra. Detto questo andranno fatti recuperare, c’è poco tempo ma è meglio così perché così avrò meno possibilità di far confusione – sorride il ct – E comunque stiamo andando a giocarci qualcosa di straordinario, faremo leva su tutto e credo sia l’occasione giusta”. 

Ok “Lucio”, trasmetto il messaggio a Filippo e ai suoi amici, rugbisti e calciatori. Ma guarda che i ragazzi vogliono festeggiare. Deluderli di nuovo sarebbe un vero affronto.

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