Una volta Monfalcone, provincia di Gorizia, dove c’è la più grande “fabbrica” di navi di Fincantieri, era una roccaforte della sinistra operaista. Anni fa passò alla destra, alla Lega in particolare, e da allora, ogni assedio politico per tentare di rovesciare nuovamente la preferenza politica è stato respinto.
Anche stavolta, alle comunali, Monfalcone ha riconfermato l’anima di destra tributando un plebiscito a Luca Fasan, candidato del centrodestra, che ha vinto con 8.272 voti, pari al 70,87%. E ancora una volta, ha sancito il successo della Lega. Nemmeno il tentativo di Fratelli d’Italia, all’ interno della coalizione di centrodestra, ha scalfito la stabilità del Carroccio. Tanto meno ha avuto buon esito la prima lista islamica.
Ma è Elly Schlein, ancora una volta, a non aver capito il clima, l’aria che tira. Anche laddove un abitante su tre è immigrato. La visita della segretaria Pd è rimasta un fatto isolato, un episodio della campagna elettorale che non ha minimamente scalfito l’elettorato granitico leghista. Chi è approdato qui per lavorare decide di mantenere la stabilità trovata. Il campo largo? A Monfalcone è quello del centrodestra.
L’ingegnere senegalese Bou Konate, già assessore ai Lavori pubblici in una ormai lontana giunta di centrosinistra leader di una lista dal nome inclusivo, Italia Plurale, non è andata oltre i 343 voti, sfiorando il 3% dei consensi (2,94%). Aboubakar Soumahoro, deputato e segretario nazionale di Italia Plurale ha parlato comunque di “vittoria” di “una piccola luce accesa che, inarrestabile, attraverserà tutta l’Italia e risveglierà la speranza in tutte e in tutti”.
Ma in realtà, per una cittadina che conta una delle percentuali più alte di stranieri in Italia – e per giunta quasi tutti migranti provenienti dal Bangladesh e quasi tutti al lavoro in Fincantieri – la Schlein e Soumahoro si aspettavano ben altro risultato. Non fosse altro per le battaglie ingaggiate dalla ex sindaca (oggi parlamentare europea), la combattiva Anna Maria Cisint, di volta in volta contro il niqab, il burka, i luoghi di preghiera, le donne al mare vestite e altre varie quotidianità. Invece, tanti immigrati hanno addensato i voti nel centrodestra.
L’analisi del voto mostra un esito non secondario e non scontato: se la Lega gongola, le urne invitano FdI a una riflessione. Il modello Fedriga (Lega e una lista civica) ha funzionato più che bene, grazie anche al traino proprio della Cisint. Fratelli d’Italia invece non è arrivato al 10%, decisamente molto al di sotto del 30% e passa delle politiche.
Anche a Pordenone – roccaforte questa dei fratelli Ciriani, il ministro Luca e l’europarlamentare ed ex sindaco Alessandro – l’esito delle urne fa pensare. FdI prende meno voti delle precedenti amministrative mentre FdI insieme con la lista civica collegata riscuote meno consensi della sola FdI alle ultime europee di pochi mesi fa, rispettivamente il 32/33% e il 36%. A Pordenone, comunque, anche Alessandro Basso – centrodestra – ha vinto con un ampio consenso: 11.688 voti, pari al 54,03%. Risultati che avranno un loro peso qualora Fedriga decidesse di varare una legge che gli assicuri il terzo mandato.
