
ROMA – Sciopero nazionale dei dipendenti di Poste Italiane per l’intera giornata di martedì 3 giugno 2025. La mobilitazione è stata indetta da Cgil e Uil per reclamare “Salario e diritti in Poste Italiane”.
Le sigle sindacali ricordano l’estromissione dai tavoli di trattativa della dirigenza dell’azienda, avvenuta lo scorso novembre.
Lo sciopero interesserà tutte le prestazioni ordinarie per l’intero turno di lavoro. Una mobilitazione che potrebbe impattare sul pagamento delle pensioni, in programma, appunto, il 3 giugno ma anche nella consegna e spedizione di posta e pacchi. Tra l’laltro, non si esclude che possano essere interessati anche i servizi di pagamento tramite bollettini postali.
I MOTIVI DELLA PROTESTA – Democrazia e pluralismo, sono questi i principi reclamati da Slc, Uilposte, Cgil e Uil nazionali. I dipendenti di Poste protesteranno contro le relazioni sindacali che non permettono il confronto e cancellano il dissenso. Al centro della mobilitazione, il piano di riorganizzazione che prevede tagli degli organici che renderanno sempre più difficile garantire servizi e lavoro di qualità.
I risultati aziendali devono portare a degli aumenti non solo degli azionisti ma anche e, soprattutto, dei dipendenti che sono gli artefici di questi traguardi grazie al lavoro quotidiano; gridano a gran voce i sindacati. Ma non solo, occhi puntati su interventi risolutivi in tema di stabilizzazioni, trasformazioni e mobilità.
Le sigle sindacali, inoltre, chiedono un aumento degli investimenti per la sicurezza dei lavoratori diretti e degli appalti. La posizione adottata non lascia spazio a dubbi e incertezze: i sindacati, il 3 giungo, ribadiranno il no alla vendita delle quote azionarie di Poste da parte del Ministero delle Finanze; Poste deve rimanere in mano pubblica; sottolineano.