
PRATO – Proseguono a tappeto le ricerche della donna scomparsa a Prato, Maria Denisa Adas, 30 anni, nella notte fra giovedì 15 maggio e venerdì 16 maggio 2025. I carabinieri, coi colleghi venuti da Firenze, sono stati convogliati nel primo pomeriggio di oggi, 21 maggio, nella zona dei Lecci, a circa 1 km di distanza dal residence dove alloggiava Maria Denisa.
Si è levato in volo anche un elicottero. Queste ricerche sarebbero state indirizzate dai cani molecolari. Intanto la madre Maria Cristina Paun, convocata a Prato dai carabinieri e che stasera interverrà nel programma Chi l’ha visto di Federica Sciarelli, ha detto: “Non era mai successo prima. L’hanno presa, di sicuro è andata così”. Da anni, ogni sera, la trentenne romena, mandava un messaggio alla madre per dirle che stava bene. Venerdì scorso, il 16 maggio, il telefono ha taciuto. Una frase che suona come una resa, ma anche come un’accusa. E che ora riecheggia sinistra nelle stanze lasciate vuote dalla figlia e nelle indagini sempre più fitte coordinate dalla Procura di Prato, guidata dal procuratore Luca Tescaroli.
La sera della scomparsa una testimone ha riferito agli investigatori dei carabinieri di averla sentita dire al telefono: “Se mi trovano, mi ammazzano”. Quella frase è diventata il punto di partenza di un’inchiesta che si sta rapidamente allargando. Il fascicolo della Procura parla di sequestro di persona, ma nessuna ipotesi viene esclusa, dal rapimento a scopo intimidatorio a una scomparsa forzata legata al giro della prostituzione, fino a scenari più drammatici. Maria Denisa è stata vista per l’ultima volta nella sua stanza, la 101 al primo piano del residence, dove era già stata altre volte per una serie di appuntamenti.
Quando i carabinieri del Sis e i colleghi di Prato e Firenze vi sono entrati, hanno trovato la porta socchiusa, le chiavi nella toppa dall’interno, il letto rifatto, tutto perfettamente in ordine. Nessuna traccia di sangue, nessun segno di colluttazione. Ma anche nessuna valigia: mancavano uno zaino di marca Gucci, un trolley rigido nero, uno bianco più piccolo. I trucchi erano rimasti lì, così come le scarpe lanciate sull’armadio e la piastra per capelli. Un dettaglio che ha colpito le amiche: “Non si separava mai dai trucchi”, dicono. È come se fosse stata costretta ad andarsene, in fretta.
Le telecamere esterne del residence hanno immortalato due uomini la sera della sparizione: il primo ha lasciato l’edificio alle 20:45 ed è stato già sentito, ha fornito un alibi. Il secondo, considerato al momento l’ultimo cliente della donna, è stato identificato ma non ancora sarebbe stato ascoltato. Sarebbe rimasto con lei fino alle 23:35 e avrebbe effettuato tre chiamate prima di incontrarla. Potrebbe risiedere fuori provincia: anche per questo motivo sono stati coinvolti i carabinieri di Firenze e il Racis (Raggruppamento investigazioni scientifiche) dell’Arma, ora impegnati nei rilievi più delicati. Oltre ai contatti fisici, l’attenzione degli inquirenti si concentra ora sulla chat di gruppo in cui Maria Denisa comunicava con altre escort.
La sera della sua scomparsa, la ragazza avrebbe condiviso un messaggio di avvertimento contro un cliente “pericoloso”. Quella conversazione potrebbe essere stata alterata dopo la sparizione, forse per rimuovere elementi compromettenti. Una manomissione che rafforza i sospetti. Da giorni, inoltre, entrambi i cellulari della donna risultano spenti e introvabili. È nei loro dati, contatti e messaggi che gli investigatori sperano di trovare la chiave per sbloccare il caso. La Procura non esclude che Maria Denisa possa essere stata costretta a salire su un’altra auto, condotta altrove, o addirittura detenuta contro la sua volontà.