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Prato, droga in carcere: base per il rifornimento una struttura della Caritas

Prato, droga in carcere: base per il rifornimento una struttura della Caritas

PRATO – Scoperta la base di rifornimento e di stoccaggio della droga utilizzata dai detenuti in permesso per portare la droga all’interno del carcere pratese de La Dogaia. E’ l’esito delle indagini della procura di Prato, guidata da Luca Tescaroli, contro l’ingresso di telefoni cellulari e droga nel penitenziario.

La centrale è stata individuata in uno stabile della Caritas, in via Pistoiese a Prato, sei stanze (tra cui tre camere, una cucina, un bagno), messe a disposizione dei detenuti autorizzati a uscire dal carcere, i permessanti, alle quali avevano accesso indisturbato e senza controlli.

La perquisizione dei locali ha consentito di rinvenire negli spazi comuni cocaina e hashish. In particolare, dietro lo specchio del bagno, ubicato al piano terra, al quale si accede attraverso un ingresso, sono stati rinvenuti 23 grammi di cocaina, suddivisivi in tre ovuli, e 17 grammi di hashish. Altri cinque grammi della stessa sostanza, insieme ad un bilancino di precisione sono stanti trovati nella cucina. La disponibilità di tale base logistica, sottolinea la procura, ha consentito ai detenuti in permesso di recuperare lo stupefacente per farlo entrare successivamente nella struttura carceraria, sfruttando l’assenza dei controlli all’ingresso. Le ridotte dimensioni dei quantitativi, la suddivisione in dosi pronte per il trasporto e la vendita, la disponibilità di un bilancino di precisione accreditano la tesi che lo stabile fosse utilizzato come centro di raccolta, di preparazione e smistamento verso il carcere dello stupefacente.

I detenuti in permesso, che accedevano allo stabile, sono risultati allontanarsi in totale libertà anche in violazione dei limiti temporali imposti dal magistrato di sorveglianza. Il canale individuato si aggiunge agli ingressi di droga nel carcere mediante occultamento nelle parti intime dei familiari che si sono recati a colloquio, o all’interno di indumenti, e per la procura dimostra, ancora una volta, l’inidoneità dei controlli esistenti. Al momento della perquisizione nello stabile erano presenti due soggetti, uno dei quali detenuto in permesso con precedenti specifici in materia di stupefacenti, che è poi evaso, facendo perdere le sue tracce.

Nell’abitazione si è riscontrata la presenza, nel corso del tempo, di altri detenuti in permesso. Secondo la procura l’indagine evidenzia “la realtà criminale che ruota attorno alla struttura carceraria di Prato “La Dogaia” — caratterizzata da un pervasivo tasso di illegalità — e, al contempo, come gli inquirenti siano attenti a contrastarla”.

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