
PRATO – Cinque evasioni in poco più di un anno, un detenuto recidivo catturato in poche ore, e due agenti della polizia penitenziaria finiti sotto inchiesta per presunte negligenze.
Il carcere di Prato, “La Dogaia” è di nuovo al centro dell’attenzione pubblica e giudiziaria. A renderlo noto è la Procura di Prato, attraverso un comunicato firmato dal procuratore Luca Tescaroli, che sottolinea “il pervasivo tasso di illegalità” nella struttura e l’esigenza di trasparenza nei confronti dell’opinione pubblica.
Dal 1° luglio 2024 al 1° luglio 2025, si sono verificati cinque episodi di evasione da parte di detenuti sottoposti al regime di media sicurezza, tutti condannati in via definitiva per gravi reati. Le date: 27 novembre 2024, 20 dicembre 2024, 26 maggio 2025, 12 giugno 2025 e 1° luglio 2025. Le fughe sono avvenute sia con modalità classiche – l’evasione diretta dal carcere – sia durante permessi premio o permessi per necessità. In almeno due casi, i detenuti erano stati autorizzati a soggiornare presso la “Casa accoglienza Lacques Fresh”, una struttura della Caritas diocesana utilizzata, secondo quanto emerso dalle indagini, anche per il traffico e l’occultamento di sostanze stupefacenti.
Tra i casi più eclatanti figura quello di Vincenzo De Luca, evaso il 20 dicembre 2024 direttamente dalla struttura carceraria. Secondo la Procura, De Luca ha potuto allontanarsi approfittando di una serie di negligenze interne: una notifica ritardata del provvedimento di sospensione della semilibertà, la mancata riassegnazione alla sezione ordinaria e una porta lasciata aperta nella sezione semilibertà.
Per questa evasione, sono stati notificati avvisi di conclusione delle indagini nei confronti di quattro detenuti e due agenti della polizia penitenziaria, uno dei quali ricopriva il ruolo di comandante di reparto pro tempore. A entrambi viene contestato il concorso colposo nell’evasione. A De Luca, invece, sono imputati i reati di evasione e resistenza a pubblico ufficiale al momento della sua cattura, avvenuta la sera stessa a Firenze, grazie all’intervento del Nucleo Investigativo della Polizia Penitenziaria.
Attualmente, dal 20 gennaio 2025, De Luca è stato ammesso a un regime di affidamento in prova, che sta scontando in una struttura situata a Vicchio, in provincia di Firenze. “Le condotte illecite che ruotano attorno alla struttura carceraria di Prato – si legge nel comunicato – impongono un’azione incisiva di contrasto da parte degli inquirenti anche sotto questo profilo”. Tescaroli parla di interesse pubblico alla divulgazione dei fatti, richiamando la necessità di trasparenza e di consapevolezza collettiva sull’operato delle istituzioni.