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Prato: uccise e bruciò l’amico dopo la lite per un bottino di 2mila euro

Prato: uccise e bruciò l’amico dopo la lite per un bottino di 2mila euro

Tribunale di Prato

PRATO – E’ stata resa nota oggi, 8 maggio 2025, la motivazione della sentenza e quindi il movente dell’uccisione di Said Jaador, marocchino di 38 anni, trovato morto il 9 maggio 2023 in una casa abbandonato di via Galcianese, a Prato. Per l’omicidio è stato condannato Abdelhadi Hajjai detto Madani, 52 anni, anche lui marocchino, a 14 anni 10 mesi, in rito abbreviato. L’accusa: omicidio volontario, vilipendio e occultamento di cadavere.

Nella motivazione della sentenza, ora depositata, si legge che la vittima venne picchiata fino a ucciderla, poi, ormai cadavere, gli venne bruciata la testa. Il corpo fu nascosto in una buca dentro un capannone, ricoprendola con calcinacci e rifiuti edili: tutto per la spartizione di un bottino da 2.000 euro provento di una rapina.

La sentenza è stata letta nel dicembre 2024. I due uomini, coinquilini in subaffitto in un’abitazione in via Galcianese, il 18 aprile litigarono furiosamente per dividersi il profitto di una rapina a un cinese. La contesa culminò in uno scontro in cui prevalse il 52enne che uccise l’amico usando un corpo contundente con cui lo colpì alla testa.

Per nascondere le tracce, addirittura ritinteggiò l’abitazione. L’omicidio risaliva al 18 aprile 2023, l’ex moglie ne denunciò la scomparsa il 21 aprile. Jaador fu riconosciuto dai tatuaggi. Il fermo per Hajjai scattò presto dopo il ritrovamento del cadavere.

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