
PISA – I legali di Gianluca Paul Seung, il 36enne condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio della psichiatra Barbara Capovani, hanno presentato ricorso in appello.
I difensori sono infatti pronti a chiedere una nuova perizia psichiatrica per il proprio assistito. Ci sarebbero almeno due ragioni per valutare in modo più approfondito la capacità d’intendere e di volere dell’imputato: “In primo luogo – spiega l’avvocato Parrini – è opportuno tenere presente che, nei processi precedenti, in ben cinque casi su sette Seung è stato giudicato pienamente incapace d’intendere e di volere e in uno parzialmente, mentre solo in quello di Pisa gli è stata riconosciuta una capacità pressoché piena”.
Inoltre, alcuni giorni fa Seung è stato condannato dal tribunale di Massa (sei mesi per oltraggio) per l’aggressione a una guardia giurata degli uffici giudiziari di Massa Carrara e, aggiunge il legale, “anche in questo caso è stata disposta una perizia che, però, giunge a conclusioni divergenti rispetto a quella dei periti del tribunale di Pisa effettuata solo tre mesi prima: il professor Maurizio Balestrino, incaricato dai giudici massesi descrive un quadro psico-patologico ‘caratterizzato da floridi deliri sia di tipo megalomaniaco sia di tipo persecutorio’.
Un’ipotesi che, invece, era stata esplicitamente esclusa dai consulenti incaricati dalla Corte d’Assise di Pisa, i professori Ariatti e Ferracuti, che, invece, lo descrivono come affetto sì da disturbi della personalità ma non tali da pregiudicarne la capacità d’intendere e di volere al momento dell’omicidio”. Infine nel ricorso i legali del 36enne sollevano anche altri dubbi: “Sulle premeditazione non c’è la cosiddetta ‘prova provata’ e poniamo anche alcune questioni sul bilanciamento adottato dai giudici pisani: a Seung erano state riconosciute le attenuanti generiche, ma alla fine hanno prevalso le aggravanti, tanto che è arrivata una condanna all’ergastolo”.