
Incontrerà Elly Schlein a Roma, Eugenio Giani, lunedì 14 luglio 2025. Va per ottenere l’investitura a ricandidarsi a presidente della Regione Toscana alle elezioni del 12 ottobre. Si presenta a furor di popolo (piddino), nonostante il parere non favorevole di M5S e Sinistra e Verdi. Schlein vorrebbe l’accordo nella coalizione, anche perchè ci sono altri candidati da discutere nel campo di centrosinistra per le regionali. Intanto, anche il centrodestra, in Toscana, sembra orientarsi su un candidato condiviso: Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia, e punto di riferimento regionale di Fratelli d’Italia.

Per il centrodestra, il nodo vero è il Veneto. Mercoledì, a Palazzo Chigi, parleranno di regionali i leader di partito: la presidente del consiglio Giorgia Meloni per FdI, i vicepremier Matteo Salvini per la Lega e Antonio Tajani per Fi. Con loro Maurizio Lupi leader di Noi Moderati. In Toscana, nonostante la ritrosia di Marco Stella, numero uno di Forza Italia in Consiglio regionale, Alessandro Tomasi non dovrebbe avere ostacoli.
E torniamo al centrosinistra. Elly Schlein, come detto, vedrà nel primo pomeriggio a Roma, Eugenio Giani. Nei prossimi giorni potrebbe essere la volta del governatore campano, Enzo De Luca. Con Giani la segretaria Pd discuterà la riconferma. In Toscana, l’avvicinarsi del votosta rendendo sempre più teso il clima fra Giani e i vertici del PdA frenare è il fatto che il governatore uscente non ha il sostegno del M5s. Un aspetto non di secondo piano per la segretaria, che mira invece ad andare alle regionali col campo largo schierato nel più possibile delle regioni: una sorta di monito al centrodestra per le prossime politiche.
A dare un’accelerata è stato un incontro a metà della settimana fra De Luca – da sempre freddo verso Fico – e il presidente del M5s Giuseppe Conte. La soluzione del caso campano dovrebbe aiutare la ricandidatura di Giani in Toscana, su cui in molti del Pd – anche a livello nazionale – già scommettono. Giani “non scalda i cuori” dei Cinque stelle – nella legislatura che si sta chiudendo sono all’opposizione – ma in Toscana, nonostante il grande impegno della consigliera regionale Irene Galletti, il peso politico del partito di Conte non è determinante. Insomma, non è l’appoggio del M5s a fare la differenza. Resterebbe semmai il “neo” di una campagna elettorale senza campo largo in Toscana.
Ed è anche vero che Giani non è espressione dell’area Schlein. Però non lo sono nemmeno il candidato nelle Marche Matteo Ricci e il papabile candidato in Puglia Decaro. Eppoi, dire no a un secondo mandato di Giani non appare semplice, specie dopo gli appelli che stanno arrivando dal territorio per una sua conferma. “Da più della metà dei sindaci della Toscana – ricorda spesso Giani – e da realtà economiche e sociali, come la Cgil”.