
ROMA – Lunedì 19 maggio 2025 si svolgerà nel carcere di Rebibbia a Roma, l’interrogatorio della 29enne, cittadina nigeriana, arrestata con l’accusa di aver ucciso il figlio appena partorito, gettandolo nel water, in un’abitazione in via delle Marmorelle, nel comune di Montecompatri, in provincia di Roma.
L’infanticidio, secondo quanto ricostruito dalla polizia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri, sarebbe avvenuto il 12 ottobre del 2024. La ventinovenne, dopo il parto che era stato indotto con la somministrazione di alcuni farmaci abortivi, avrebbe infilato il neonato, del peso di un chilo e lungo 30 centimetri nello scarico, procurando al bimbo la rottura della colonna vertebrale.
Dopo le indagini, condotte dagli agenti della squadra mobile del commissariato di Frascati, coordinati dalla procura di Velletri, si è appurato che la donna era incinta alla 25esima settimana quando è andata a casa di amici, nel comune di Montecompatri, dove ha partorito in bagno e ucciso il bimbo. Il corpicino è stato ritrovato dagli investigatori pochi giorni dopo in un tombino collegato allo scarico dell’abitazione. Ora, dopo i risultati del Dna, per la donna è scattato l’arresto.
La donna ha detto di non sapere di essere incinta e di pensare di avere un mal di pancia.