
SAN GIOVANNI VALDARNO (AREZZO) – Giuseppina Martin, 67 anni, è stata interrogata oggi, 10 marzo 2025, dal pubblico ministero di turno della Procura di Arezzo, Francesca Eva, ed ha cercato di spiegare perchè si è macchiata del reato di omicidio volontario aggravato dal legame di parentela della 93enne madre Mirella Del Puglia, strangolata con un foulard nel sonno mentre era nel suo letto nell’abitazione di San Giovanni Valdarno.
“La mamma anziana era malata, ero stanca, non ce la facevo più, non ho retto e l’ho uccisa” ha detto la donna. Dopo l’assassinio, sconvolta ha chiamato i carabinieri: “Ho ucciso la mamma, venite a prendermi”. Assistita dall’avvocato Stefano Lusini, nella caserma dei carabinieri è stata interrogata a lungo ed è apparsa disperata e anche pentita per il delitto commesso nella notte tra l’8 e il 9 marzo scorsi. Al termine dell’interrogatorio il sostituto procuratore ha disposto il trasferimento della donna nel carcere fiorentino di Sollicciano e ha chiesto la convalida del fermo al giudice delle indagini preliminari del Tribunale aretino.
Il pm Eva ha affidato ad un medico legale l’autopsia, che verrà eseguita all’ospedale di Siena. L’arrestata ha raccontato di una situazione per lei difficile da gestire, con la madre che aveva grossi problemi di orientamento e un decadimento mentale progressivo, che la portava ad alzarsi ogni ora durante la notte, vagando per la casa. Giuseppina Martin, ex dipendente del Comune di San Giovanni Valdarno, era anche andata in pensione anticipata per assistere la mamma. Spossata da una situazione che non reggeva emotivamente più, secondo il suo racconto, avrebbe agito con un raptus, stringendo intorno al collo della madre un foulard.