
FIRENZE – Ben 10.000 lavoratori, in Toscana, hanno contratti nella sanità privata. Lo scrivono le sigle della funzione pubblica Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl Toscana rispetto allo sciopero nazionale del settore che c’è stato ieri, 22 maggio 2025, per sbloccare i contratti.
Le sigle sindacali riportano che a Firenze, durante la manifestazione tenutasi in piazza Duomo, una delegazione sindacale unitaria è stata ascoltata dall’assessore regionale alla Sanità della Toscana e da un delegato della presidenza della Regione. Essi, affermano i sindacati, “si sono resi disponibili ad agire in favore dello sblocco della contrattazione”.
Nell’incontro, le sigle sindacali hanno evidenziato “la necessità di un intervento da parte di chi governa il sistema sociosanitario pubblico e privato” agendo sulla controparte, ossia i datori di lavoro delle case di cura riunite nelle associazioni Aiop e Aris Sanità Privata, e delle Rsa. Nel settore delle case di cura i contratti sono fermi da sette anni, nelle Rsa da 13 anni.
I sindacati hanno spiegato che “i datori di lavoro, beneficiano di un mercato garantito e, in questo momento, stanno ottenendo ulteriori entrate per abbattere le liste d’attesa in particolare in sanità”, inoltre “tutti questi anni di blocco contrattuale hanno fatto sì che il margine dell’imprese si allargasse” quindi adesso “è ora di rinnovare i contratti” anche perché “i professionisti della sanità privata e delle Rsa sono sottopagati, mentre i gestori applicano loro contratti separati e già di per sé poco dignitosi anche su alcune parti normative come il mancato pagamento dei primi tre giorni di malattia”.
Le sigle toscane hanno quindi riferito che “sia l’assessore Bezzini sia la presidenza si sono impegnati su due fronti: portare la questione alla Conferenza Stato-Regioni, pur consapevoli che, in questa fase, il Governo centrale non ha posto il sistema di finanziamento e regolamentazione del welfare al centro della sua agenda politica” e “proseguire il lavoro già in essere in Assessorato per individuare i contratti di riferimento nella sanità privata”.