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Sciopero dei Tir: supermercati e botteghe a rischio rifornimenti. Anche i bus possono fermarsi

Sciopero dei Tir: supermercati e botteghe a rischio rifornimenti. Anche i bus possono fermarsi

Lo sciopero dei tir nel 2012 paralizzò l'Italia
Lo sciopero dei tir: nel 2012 paralizzò l’Italia (Foto d’archivio)

ROMA – Può scattare da lunedì 3 marzo 2025 lo sciopero del trasporto merci, in Italia. Mobilitazione a oltranza, spiegano i sindacati del settore, che riguarderà in particolare gli autisti del comparto alimentare, che riforniscono supermercati e botteghe. Il rischio? Scaffali vuoti. Non basta. Possono scioperare anche i dipendenti dei bus che, sempre secondo le rappresentanze sindacali, non hanno ricevuto le risposte attese dal governo.

E’ successo che le richieste di incontro dei camionisti, al ministero dei Trasporti e a quello del Lavoro, non hanno avuto “alcun riscontro sino ad ora”, come riporta l’Unione Sindacale di Base. Poi la lunga lotta delle organizzazioni sindacali del trasporto pubblico locale – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna – che hanno annunciato la conclusione, “con esito negativo”, della prima fase di procedura di raffreddamento e conciliazione preliminare alla proclamazione di un nuovo sciopero nel tpl.

Il risultato? Già a inizio marzo si può parlare di rischio blocco sia per il trasporto merci che per quello di persone, seppur con tempistiche diverse. La mobilitazione degli autotrasportatori sarà “ad oltranza sino all’arrivo di una convocazione da parte dei ministeri competenti” e “con un’articolazione in base all’adesione territoriale”, come riferisce Usb. A quanto si apprende, più della metà degli aderenti dovrebbero essere autisti del comparto alimentare, e che, come detto, trasportano merci che vanno a rifornire i supermercati e le botteghe.

“Da anni la categoria soffre l’abbandono da parte delle istituzioni e la noncuranza da parte delle organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl, di cui l’ultimo rinnovo non ha garantito nessuna delle tutele richieste – spiega il sindacato – come la tutela delle patenti professionali, il miglioramento delle condizioni economiche e maggiori investimenti sulla sicurezza e sugli aggiornamenti professionali”. Inoltre, “la recente modifica del codice della strada ha penalizzato ulteriormente i lavoratori dell’autotrasporto e la loro professionalità – aggiunge -. L’introduzione della sospensione breve della patente”, secondo Usb, mette in difficoltà “chi subisce sanzioni a causa delle carenze strutturali del settore e delle infrastrutture dedicate”.

Bisognerà invece attendere una conferenza stampa fissata per martedì prossimo per conoscere meglio le tempistiche per la proclamazione di un nuovo sciopero nel trasporto pubblico locale. Lo chiariscono i sindacati, che ora attendono la convocazione al Ministero del Lavoro per la seconda fase di confronto. Un processo più lento in virtù del fatto che si parla di servizi pubblici.

“Abbiamo confermato la piena validità delle intese contrattuali sottoscritte senza ulteriori verifiche e condizioni e chiesto di procedere al pagamento di quanto previsto dall’intesa preliminare dell’11 dicembre scorso riconfermato il verbale di incontro siglato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 18 dicembre scorso – riportano le sigle in un comunicato -. Il perdurare del mancato rispetto delle intese comporterà l’avvio di una fase di conflitto, in un contesto di mobilitazione generale, che sta già coinvolgendo l’intero Paese a fronte di eventi di rilevanza nazionale”.

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