
SIENA – Il 10 agosto 2024 a Siena la 32enne colombiana Ana Yuleisy Manyoma Casanova fu uccisa da un colpo di fucile nella sua abitazione. Non si trattò di un incidente ma di un omicidio. A questa conclusione è arrivata la procura senese al termine delle indagini svolte dalla Squadra mobile e dal Servizio centrale e dal Gabinetto regionale e provinciale di polizia scientifica della Polizia di Stato.
Oggi, 2 maggio 2025, gli agenti della questura di Siena hanno eseguito una misura di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del locale tribunale, nei confronti di Luis Fernando Porras Baloy, 27 anni, anch’egli colombiano, compagno della 32enne. L’uomo è accusato di omicidio doloso aggravato per essere stato commesso in occasione del reato di maltrattamenti di famiglia e nei confronti di una persona convivente e legata da relazione affettiva.
Secondo l’ipotesi accusatoria, il colpo di fucile che ha determinato la morte della giovane donna fu esploso volontariamente dal 27enne all’interno della camera da letto dove i due conviventi si trovavano. Anche all’esito di accertamenti peritali particolarmente complessi, spiega il procuratore Andrea Boni in un comunicato, “la dinamica dell’evento è stata ricostruita in modo del tutto incompatibile con le dichiarazioni rese dall’indagato in sede di interrogatorio la sera stessa del fatto (dichiarazioni che ricollegavano lo sparo ad evento accidentale nella manovra del fucile calibro 16 detenuto illegalmente)”.
Il procuratore aggiunge che “gli accertamenti durante le indagini hanno, infatti, portato a ricostruire il colpo come atto dolosamente diretto a cagionare la morte e posto in essere dal Porras mentre si trovava in posizione eretta a breve distanza dalla vittima”, e che le indagini hanno inoltre fatto emergere “elementi per ipotizzare il reato di maltrattamenti di famiglia, reato che, peraltro, risulta assorbito dalla specifica aggravante prevista per il reato di omicidio”.