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Ucraina, Macron sente Putin dopo tre anni: “Senza una tregua con Kiev”

Ucraina, Macron sente Putin dopo tre anni: “Senza una tregua con Kiev”

Macron e Putin

PARIGI – Hanno parlato per due ore, Macron e Putin: dell’Ucraina, ma anche su una possibile azione comune per l’Iran.

Emmanuel Macron è tornato a parlare con Vladimir Putin per la prima volta da settembre del 2022, facendo capire di non voler lasciare a Donald Trump il monopolio del dialogo con il capo del Cremlino.

I resoconti della telefonata delle due parti fanno capire che sull’Ucraina le posizioni sono rimaste lontane. Macron, fa sapere l’Eliseo, ha ribadito “il sostegno incrollabile della Francia alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina” e ha chiesto a Putin “una tregua al più presto” che permetta di “avviare negoziati fra Ucraina e Russia per una soluzione solida e durevole del conflitto”.

Il leader russo ha ribadito le posizioni di sempre: il conflitto è il risultato delle politiche dei Paesi occidentali che “per molti anni hanno ignorato gli interessi di sicurezza della Russia” e hanno usato l’Ucraina come “una testa di ponte antirussa”. Una soluzione negoziata, ha aggiunto, deve “eliminare le cause alla radice” e “riconoscere le nuove realtà territoriali”. Cioè l’occupazione russa di parte dell’Ucraina. Ma Parigi fa sapere che i due presidenti hanno deciso che “continueranno a parlarsi anche su questo punto”.

Oltre che su Medio Oriente e Iran, dove sono stati registrati notevoli punti di convergenza. Macron e Putin hanno sottolineato le “responsabilità di Russia e Francia come membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu” per trovare una soluzione diplomatica al nucleare iraniano. Per entrambi questa soluzione deve prevedere che Teheran rispetti gli obblighi del Trattato di non proliferazione nucleare, compreso l’accesso ai propri impianti degli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.

Con Putin che ha sottolineato, in questo contesto, il diritto della Repubblica islamica a sviluppare un programma nucleare pacifico. Sia Parigi sia Mosca hanno comunicato di volere continuare a “coordinare” le loro posizioni e azioni proseguendo i contatti. Macron, in seguito, ha aggiornato Volodymyr Zelensky sulla telefonata con Putin. Il colloquio sulla linea Eliseo-Cremlino è avvenuto nel giorno in cui è stato registrato un nuovo attacco ucraino al sistema militare-industriale nelle profondità del territorio russo. Così fonti di Kiev hanno spiegato il bombardamento con droni nella città di Izhevsk, oltre mille chilometri dal confine, affermando che ha preso di mira una fabbrica di sistemi di difesa aerea e di velivoli senza pilota.

Tre morti e 35 feriti il bilancio, secondo le autorità russe. Ma intanto sul terreno le forze russe intensificano l’offensiva. Secondo un’analisi dell’agenzia Afp basata sui dati forniti dall’Institute for the Study of War (Isw) con sede negli Usa, l’esercito russo ha compiuto a giugno la sua più grande avanzata in territorio ucraino da novembre, e ha accelerato per il il terzo mese consecutivo.

Le truppe di Mosca hanno conquistato 588 chilometri quadrati di territorio ucraino nel mese appena trascorso, dopo 507 a maggio, i 379 di aprile e i 240 di marzo. Il capo della cosiddetta Repubblica popolare di Lugansk, Leonid Pasechnik, ha affermato che l’intero territorio di questa regione dell’est ucraino, formalmente annessa dalla Russia, è ormai da alcuni giorni sotto il controllo delle truppe di Mosca. Ma il ministero della Difesa non ha ancora confermato. L’offensiva russa, comunque, sta mettendo pressione sulle forze ucraine su più punti del fronte, compreso il settore nord. Il Wall Street Journal, per esempio, aveva riferito lunedì che Mosca ha ammassato 50.000 soldati a meno di 20 chilometri dalla città di Sumy, che potrebbero puntare a conquistare. Donald Trump si è limitato a dire che sta “seguendo da vicino” la situazione nella regione.

“Vediamo cosa succede”, ha aggiunto il presidente americano. Il Cremlino ha intanto respinto l’accusa dell’inviato speciale Usa per l’Ucraina, Keith Kellogg, di perdere tempo per non avviare negoziati seri. “Siamo naturalmente interessati, prima di tutto, a raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare speciale con mezzi politici e diplomatici”, ha affermato il portavoce, Dmitry Peskov, aggiungendo che Mosca è “grata per gli sforzi compiuti da Washington e dai membri del team di Trump al fine di facilitare i negoziati sull’accordo ucraino”.

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