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Usa: migranti irregolari a Guantanamo. Tajani: “Nessun italiano rischia di andarci”

Usa: migranti irregolari a Guantanamo. Tajani: “Nessun italiano rischia di andarci”

Antonio Tajani e Guido Crosetto

WASHINGTON – Il famigerato supercarcere di Guantanamo, diventato uno dei simboli più controversi della guerra al terrorismo islamico dopo l’11 settembre, è tornato d’attualità in seguito ad una possibile decisione della Casa Bianca di inviare 9.000 migranti nella struttura penitenziaria dislocata in una base militare americana a Cuba.

Dopo questo annuncio, il Washington Post ha fatto filtrare che tra migliaia di stranieri deportati ci sarebbero stati cittadini provenienti da Italia, Gran Bretagna, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina. Lo stesso quotidiano americano ha poi dato conto delle preoccupazioni dei diplomatici americani rispetto a questa mossa dell’amministrazione Trump. La Casa Bianca ha smentito.

Poi è intervenuta la Farnesina. “Degli italiani irregolari fermati negli Usa nessuno andrà a Guantanamo”. La rassicurazione, dopo l’allarme scattato sulla scia di indiscrezioni della stampa americana, è arrivata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine una serie di contatti con le autorità di Washington. Sarebbero due i connazionali fermati nell’ambito della maxi-stretta sugli irregolari ordinata da Donald Trump, che ha coinvolto anche altri cittadini europei. Uno dei due italiani è stato già rimpatriato, il secondo sarà espulso a breve.

Nel suo primo commento ufficiale il Dipartimento di Stato, pur senza dare dettagli sulla nazionalità degli illegali fermati, è sembrato confermare l’opzione Guantanamo: “Non è la destinazione finale”, ma in ogni caso “non è una novità che trasferiamo gli immigrati illegali che hanno compiuto dei crimini a Guantanamo prima che vengano rimandati nel loro Paese d’origine”, ha spiegato la portavoce Tammi Bruce. In seguito tuttavia la Casa Bianca ha liquidato l’ipotesi di spedire gli irregolari nel supercarcere come una “fake news”.

La Commissione Ue ha scelto di non commentare la vicenda. In Italia, visto il coinvolgimento di due connazionali negli arresti dei migranti irregolari, il ministro Tajani si è attivato, ma sin dai primi momenti ha ricevuto dagli Stati Uniti segnali non negativi. Guantanamo verrebbe utilizzata per gli irregolari che “provengono da Stati che non accettano rimpatri” e l’Italia “ha già detto all’amministrazione americana tempo fa che era disposta a riprendere gli irregolari nel pieno rispetto dei loro diritti individuali”, ha spiegato il titolare della Farnesina.

Che alcune ore dopo, dal suo profilo X, ha annunciato: “La diplomazia italiana è sempre al lavoro con successo. Degli italiani irregolari fermati negli Usa nessuno andrà a Guantanamo. Continuiamo a lavorare con fiducia con il governo americano”. E domani ne parlerà con il segretario americano Marco Rubio, nel corso di una telefonata che era già in agenda. Sull’intera vicenda l’opposizione ha invocato chiarezza da parte del governo. Senatori di Pd, Italia Viva, M5s e Avs hanno chiesto a Tajani di riferire in aula a Palazzo Madama su quanto sta avvenendo negli Stati Uniti, anche riguardo agli italiani fermati e al caso Guantanamo. Critiche sono arrivate anche per le parole di Matteo Salvini.

“Non so nulla” di italiani a Guantanano, “però se il presidente degli Stati Uniti garantisce la sicurezza degli Usa fa il suo mestiere”, sono state le parole del leader della Lega commentando il caso. “Non sapevo che gli italiani all’estero rappresentassero un elemento di minaccia per la sicurezza degli Usa, chiederò quanti cittadini americani sul suolo italiano in Italia sono regolari e quanti no”, è stata la replica di Angelo Bonelli di Europa Verde. 

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