
FIRENZE – Mercoledì 14 maggio alle 18 presso Dischi Fenice (via Santa Reparata 8/B) si presenta Puccini. Istruzioni di uso e manutenzione di Luca Giovanni Logi (Edifir, 2015), archivista musicale del Maggio Musicale Fiorentino; un volume che sarebbe stato pronto per il centenario del novembre 2024, ma che l’editore ha fatto slittare di qualche mese: meglio, forse, così non si è confuso nella massa di pubblicazioni di tutte le sorte e qualità che il centenario ha fatto scaturire.
Nessuna, a dire il vero, somiglia a questo libro, scritto da uno che conosce molto bene la “grammatica” (è diplomato in composizione e arrangiatore delle riduzioni di opere per ragazzi – e coi ragazzi – che annualmente il maggio mette in scena con gran successo insieme a Venti Lucenti), ma che, per il lavoro che fa, conosce benissimo anche la pratica, ovvero come si costruisce un’opera in teatro dal momento in cui viene messa in cartellone a quello in cui si apre il sipario. L’archivista del teatro ha una funzione che difficilmente riesce a immaginare chi lo vede solo nel momento in cui distribuisce sui leggii le parti di ogni orchestrale.
Se poi l’archivista alla profonda cultura musicale unisce doti affabulative e una spiccata arguzia, può succedere che la sua predisposizione all’alta divulgazione si manifesti anche attraverso canali inusitati come Facebook, non soltanto cassa di risonanza di sciocchezze assortite, ma anche punto di ritrovo di tanti appassionati che popolavano i “forum” specialistici all’epoca delle prime connessioni domestiche. Luca Giovanni Logi, espertissimo di Puccini, a partire dal 2017 ha postato sul popolare social molti veri e propri articoli (oltre un centinaio) di argomento pucciniano che, spiega lui stesso nella prefazione, «con un certo stupore da parte mia sono ormai diventati letteratura e sono stati citati anche in pubblicazioni di importanza; sono anche stati abbondantemente saccheggiati per articoli di giornale e programmi di sala, e alcuni degli stessi colpevoli del saccheggio mi hanno suggerito di pubblicarli a stampa. Ho considerato di farlo, ma sarebbero un volume troppo grande, troppo disordinato, e molti di questi articoli avrebbero bisogno di essere riscritti. Alla fine, ho optato per pubblicare, peraltro dopo abbondanti aggiornamenti, solo alcuni di essi, integrati con articoli nuovi. Non ho inteso qui di scrivere un libro sistematico su Puccini. Ci sono ottime biografie e probabilmente non avrebbe senso di aggiungerne un’altra; ho preferito un approccio che può sembrare non sistematico e addirittura casuale, ma che permette di approfondire aspetti del carattere e dell’arte di Puccini che in altri testi sono trascurati. Confido che alla fine del libro il ritratto complessivo di Puccini che cerco di delineare sia sostanzialmente completo, e magari anche con qualche tratto di originalità rispetto ai testi canonici. Ho cercato di indicare sempre le mie fonti e i ragionamenti che stanno dietro i miei giudizi. Non ho la pretesa che il lettore li condivida tutti, ma ho una qualche speranza di indurlo a ragionare su Puccini. Inoltre, ho cercato di mantenere un equilibrio fra argomenti biografici e quelli musicali. Nelle narrazioni biografiche è facile delineare Puccini come un allegro burlone, seduttore di donne ed infallibile cacciatore, quando la verità è piuttosto che era di temperamento malinconico, con le donne si cacciava in guai progressivamente più inestricabili, e anche come cacciatore aveva una pessima mira. Gli argomenti musicali spesso tendono a passare in secondo ordine, sia perché oggettivamente più complessi, sia perché più difficili da documentare. I compositori di musica italiani raramente esprimevano il loro pensiero per iscritto e lasciavano che fosse la musica a parlare; e allora bisogna interrogare la musica».
Il disegno di copertina è a firma di Federico Maria Sardelli.
L’ingresso alla presentazione è libero e gratuito, ma data l’esiguità dello spazio è consigliabile prenotarsi il posto su Eventbrite