A proposito del regolamento di attuazione del Poc in merito al social housing “l’obbligo di destinare il 20% del totale della Superficie edificabile per le nuove costruzioni o di monetizzare la medesima percentuale di Superficie edificata” è una proposta “che ci preoccupa. Tale atto potrebbe impedire di fare operazioni di rigenerazione urbana e probabilmente non risolverà i problemi della mancanza di appartamenti, sia in affitto che a prezzi sostenibili”. Lo dichiara la presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze Silvia Ricceri, a proposito del regolamento che andrà al voto in Consiglio comunale nella seduta del 7 luglio.
“Il regolamento – aggiunge Ricceri – dovrebbe far raggiungere, con tempi non definibili, l’obiettivo di avere residenze a costi locativi calmierati insieme alla realizzazione di immobili da immettere nel mercato libero. Così come è impostata la proposta appare in contraddizione con gli scopi stessi che si prefigge, perché i parametri obbligatori di riferimento appaiono in contrasto con la fattibilità tecnico–economica degli interventi. Riteniamo che non sia stato sufficientemente valutato in fase di formulazione il metodo da adottare per potere consentire effettivamente ai privati di poter fare gli investimenti che permettano di immettere sul mercato quote di alloggi ad affitti garantiti e calmierati rispetto a valori ragionevoli di mercato libero, senza determinare in modo conseguente l’elevazione dei prezzi anche degli alloggi già sul mercato. Infatti, un eventuale costruttore potrebbe invece affrontare l’investimento con questi oneri aggiuntivi, ma scaricando questi costi sul valore degli appartamenti facendolo salire ancora di più, alimentando la spirale perversa della crescita dei valori immobiliari che già ad oggi spinge molti cittadini ad andare a vivere fuori città e molti studenti ad allontanarsi dalle Università fiorentine”.
Ricceri spiega che “secondo noi sarebbe necessario che il Comune analizzasse più approfonditamente questi processi che certamente non sono ‘automatici’ e risolutivi in tempi certi della realmente complessa questione abitativa che incombe da tempo e che è effetto anche di regolamentazioni poco lungimiranti poste dal precedente Ruc, che difatti non hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. Siamo disponibili a collaborare per migliorare alcuni aspetti tecnici al fine di agevolare lo sviluppo della funzione residenziale nella rigenerazione della città. A nostro parere si potrebbero apportare delle modifiche significative, ad esempio, facendo riferimento alla sola Superficie abitabile per calcolare la percentuale di social housing e ridurre l’importo a metro quadro ed eliminare gran parte della monetizzazione”.