
Il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la proposta di legge che introduce, nelle gare regionali ad alta intensità di manodopera basate sul criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, un criterio premiale per le aziende che applicano un salario minimo orario non inferiore a 9 euro lordi.
La nuova legge, che modifica la normativa regionale del 2019 sulla qualità del lavoro, stabilisce inoltre che la premialità sia applicata solo ai bandi pubblicati dopo l’entrata in vigore della norma. “Interveniamo in modo mirato sulle procedure di gara – ha affermato Giacomo Bugliani (Pd), presidente della commissione affari istituzionali – per lavori, forniture e servizi, compresi quelli affidati dagli enti strumentali, dalle aziende sanitarie e dalle società in house, contribuendo a innalzare la qualità complessiva del sistema degli appalti”.
Per Bugliani “non si tratta di una misura simbolica, ma di un intervento concreto, pensato per incidere sulla qualità dell’occupazione nei contratti pubblici e offrire un argine alle logiche di massimo ribasso che troppo spesso si traducono in precarietà e sottosalario”.
Secondo il capogruppo Pd Vincenzo Ceccarelli “la Toscana compie un passo concreto nella direzione della tutela del lavoro, della dignità dei lavoratori e della lotta al dumping contrattuale. Una risposta forte e chiara che si muove nel solco delle nostre migliori tradizioni e che rafforza l’impegno per una pubblica amministrazione alleata della buona impresa e del lavoro buono”.