
MILANO – Il gip di Milano Luigi Iannelli dovrà decidere se arrestare le archistar Stefano Boeri e Cino Paolo Zucchi. Non prima del 4 febbraio quando, riforma Nordio alla mano, ha disposto l’interrogatorio preventivo sulla richiesta della Procura di Milano di mettere ai domiciliari i due docenti del Politecnico e per Pier Paolo Tamburelli, 49enne ‘delfino’ del presidente della Triennale di Milano e tra i vincitori del concorso internazionale nel luglio 2022 per il nuovo centro funzionale dell’intero sistema bibliotecario dell’area metropolitana milanese, finanziato con 101.574 milioni di euro stanziati nel Pnrr e con fine lavori prevista nel 2026.
I pm Paolo Filippini, Mauro Clerici, Giancarla Serafini, con l’aggiunta Tiziana Siciliano, chiedono inoltre di sospendere dai pubblici uffici e interdire temporaneamente dalla professione gli architetti Angelo Raffaele Lunati e Giancarlo Floridi, della cordata di studi professionali Baukuh-Onsitestudio-Sce Project, primi classificati.
Sono stati contati nelle analisi della Gdf oltre 1000 messaggi, nell’arco di 6 anni, tra Pier Paolo Tamburelli, il progettista che avrebbe svolto, secondo i pm di Milano, un ruolo “occulto” per “influenzare” l’assegnazione del bando sulla progettazione della Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, alla cordata vincitrice, e gli architetti Cino Zucchi e Stefano Boeri, il primo componente e il secondo presidente della commissione giudicatrice. Il dato viene riportato nella richiesta di arresti domiciliari per le due archistar e per lo stesso Tamburelli firmata dai pm Filippini, Clerici e Serafini, già respinta dal gip Luigi Iannelli sul profilo dell’inquinamento probatorio contestato e che dovrà valutare, dopo gli interrogatori del 4 febbraio, l’esigenza cautelare del pericolo di reiterazione.
Già negata dal gip la misura per Andrea Caputo e Manuela Fantini, come anche il sequestro preventivo di oltre 5,2 milioni di euro incassati dagli indagati sugli 8,6 milioni di commessa complessiva per direzione ed esecuzione lavori. Sono tutti accusati di turbativa d’asta in concorso. Boeri e Zucchi rispondono anche di false dichiarazioni. Secondo i militari del Nucleo di polizia economico-finanziaria della guardia di finanza, che lunedì mattina hanno perquisito Tamburelli, la gara sarebbe stata truccata da “situazioni di incompatibilità” fra membri della giuria (Boeri-Zucchi) con i vincitori e da conflitti d’interesse.
Quelli potenziali, come già emerso con le perquisizioni dell’11 ottobre 2023, in cui si contestava al progettista del Bosco Verticale e al collega, entrambi ordinari nel Dipartimento di Architettura e studi urbani al Politecnico, di non aver dichiarato i rapporti col duo Lunati-Floridi, ricercatori nello stesso Dipartimento. O quelli di “frequente collaborazione professionale” fra Boeri e la SCE project di Manuela Fantini, che sono documentati da 9 fatture per 117.728 euro emesse da SCE verso Stefano Boeri Architetti, lo studio con sedi a Milano, Shangai e Tirana.
Ad esempio per il Bosconavigli (progetto per cui Boeri è indagato per abusi edilizi in uno dei fascicoli sull’urbanistica) o la ricostruzione della nuova ‘Torre Antonini’ sulle ceneri della Torre dei Moro bruciata nel 2021. Dopo aver analizzato telefonini e dispositivi degli indagati, i sospetti sono diventati più concreti. In diverse occasioni sarebbe stato violato “l’anonimato” durante “l’iter di valutazione dei progetti in gara”, che prevedeva un meccanismo di segretezza delle proposte e anti-conflitti d’interesse a doppia mandata (prima e dopo la discovery dei progetti) e le “fasi immediatamente precedenti” l’aggiudicazione nella seduta decisiva del 5 luglio 2022 annunciata l’11 luglio.