
TEL AVIV – L’esercito israeliano (Idf) ha sparato colpi in aria durante una visita diplomatica a Jenin, in Cisgiordania, creando panico nella delegazione. Che era composta da 25 ambasciatori e diplomatici europei, arabi, cinesi, giapponesi, indiani e di altre parti del mondo. Presente anche il viceconsole italiano a Gerusalemme, Alessandro Tutino. Tajani convoca l’ambasciatore di Israele a Roma “per avere chiarimenti ufficiali”.
Il segretario generale della Farnesina ambasciatore Riccardo Guariglia ha convocato al ministero degli Affari esteri l’ambasciatore di Israele Jonathan Peled per “protestare e chiedere spiegazioni per l’incidente di oggi in cui una delegazione diplomatica di Paesi dell’Unione europea, che comprendeva il vice-console italiano a Gerusalemme, è stata fatta segno a colpi d’arma da fuoco da parte di soldati delle Idf all’ingresso del campo profughi di Jenin”. L’ambasciatore Guariglia – si legge in una nota della Farnesina – ha contestato il comportamento dei militari israeliani, definendo “inaccettabile il fatto che una delegazione diplomatica civile venisse allontanata da un’area presidiata dai militari con l’uso delle armi da fuoco”.
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, secondo quanto si apprende, ha sentito al telefono il vicepremier e ministro degli Esteri per concordare la convocazione alla Farnesina dell’ambasciatore israeliano in Italia. Una mossa, viene spiegato, valutata non solo alla luce dell’episodio di oggi a Jenin, ma anche nel contesto più ampio della drammatica situazione nella Striscia di Gaza.
Il ministero degli Esteri dell’Autorità nazionale palestinese ha postato alcuni video che mostrano decine di persone, tra cui fotografi, nei pressi di un posto di blocco dell’esercito a Jenin. Si vedono i soldati sparare in aria dall’interno del campo profughi di Jenin e il gruppo che scappa verso le proprie auto.
Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, la delegazione comprendeva diplomatici provenienti dall’Unione Europea, dalla Francia, Regno Unito, Canada, Spagna, Russia, Unione Europea, Egitto, Giordania, Marocco, Portogallo, Cina, Austria, Brasile, Bulgaria, Turchia, Lituania, Polonia, Turchia, Giappone, Romania, Messico, Sri Lanka, Canada, India e Cile.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato con il viceconsole d’Italia a Gerusalemme, che sta bene e che era tra i diplomatici a Jenin. “Chiediamo al governo d’Israele di chiarire immediatamente l’accaduto. Le minacce contro i diplomatici sono inaccettabili”, scrive il ministro degli Esteri su X.
Un portavoce dell’Idf ha affermato che “da una prima indagine risulta che la delegazione si è allontanata dal percorso previsto ed è giunta in un’area in cui non era autorizzata a trovarsi. Una forza dell’Idf operativa sul posto ha effettuato colpi di avvertimento”. “Saranno immediatamente contattati i rappresentanti dei Paesi coinvolti, e nei prossimi giorni condurrà colloqui personali con i diplomatici per aggiornarli sui risultati preliminari dell’indagine”, aggiunge l’Idf.
Il ministero degli Esteri palestinesi chiarisce su X che la delegazione diplomatica internazionale “stava svolgendo una missione ufficiale per osservare e valutare la situazione umanitaria e documentare le violazioni perpetrate dall’esercito israeliano contro il popolo palestinese”. “Questo atto deliberato e illecito costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale”, aggiunge il ministero palestinese, chiedendo protezione internazionale per il popolo e il personale diplomatico che opera in Palestina.
FARNESINA – Il segretario generale della Farnesina Riccardo Guariglia “ha ripetuto” all’ambasciatore di Israele Jonathan Peled “quello che il Governo italiano chiede insistentemente da giorni e che il ministro Antonio Tajani ha dichiarato anche pubblicamente: Israele deve interrompere le operazioni militari a Gaza, puntare sul negoziato per la liberazione degli ostaggi israeliani e per raggiungere un cessate-il-fuoco che possa far ripartire un processo di pace”. E “Israele deve aprire immediatamente i varchi a Gaza per permettere l’ingresso massiccio di aiuti alimentari e sanitari per la popolazione palestinese”. Lo si legge in una nota.
GAZA – I media palestinesi riferiscono inoltre che l’Idf ha colpito con l’artiglieria l’ospedale al-Awda, nel nord della Striscia di Gaza. Al momento non vengono riportati
dettagli, mentre Hamas fa sapere che sono almeno 82 i palestinesi uccisi, e 262 quelli feriti, negli attacchi dell’esercito israeliano a Gaza nelle ultime 24 ore. Dall’inizio delle ostilità il 7 ottobre 2023, il bilancio complessivo conta 53.655 vittime e 121.950 feriti, aggiunge la nota.
ATTIVISTI – Gli attivisti delle organizzazioni di destra Tzav 9 e Israeli Reservists-Generation of Victory hanno tentato di impedire ai camion degli aiuti umanitari di raggiungere Gaza, ostruendo la strada che conduce al valico merci di Kerem Shalom, all’estremità meridionale della Striscia.
Lo riporta il Times of Israel. Tzav 9, che si oppone alla fornitura di aiuti a Gaza finché Hamas continuerà a tenere in ostaggio gli israeliani, diffonde filmati di attivisti che camminano lentamente davanti ai camion per impedirne l’avanzata e di almeno un attivista che viene arrestato.
La polizia afferma che un manifestante è stato arrestato per aver tentato di bloccare la strada e un altro per non aver ascoltato le istruzioni della polizia e aver ostacolato gli agenti nello svolgimento del loro dovere.