
TEL AVIV – Per “motivi tecnici”, Hamas ritarda la presentazione della lista degli ostaggi da liberare. Israele reagisce: almeno otto persone sarebbero state uccise e altre 25 sono rimaste ferite dalle 8,30 ora locale (le 7,30 in Italia), l’orario in cui sarebbe dovuto entrare in vigore il cessate il fuoco rinviato perchè Hamas “non ha ancora rispettato i termini dell’accordo”.
Il portavoce della Protezione civile di Gaza, Mahmoud Basal, ha reso noto sul suo canale Telegram che almeno cinque persone sono state uccise a Gaza City e altre tre nelle città settentrionali dell’enclave, tra le 8,30 e le 9,30 locali. Poco prima il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva annunciato che la tregua sarebbe stata posticipata perchè Hamas “non ha ancora consegnato la lista con i nomi dei tre ostaggi, la cui liberazione sarebbe dovuta avvenire oggi pomeriggio”.
Il gruppo islamista ha affermato di essere impegnato a rispettare l’accordo di cessate il fuoco e che il ritardo è dovuto a “ragioni tecniche sul campo”. Parlando ai media, il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha detto che l’esercito continuerà ad attaccare Gaza finchè non riceverà i tre nomi. Poco dopo il suo messaggio, le forze israeliane hanno colpito diversi “obiettivi terroristici” nella Striscia di Gaza settentrionale e centrale.
Come parte dell’accordo con Israele, il gruppo islamista avrebbe dovuto consegnare ieri, prima delle 16 ora locale la lista con i nomi dei tre ostaggi israeliani da scambiare con 90 detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Nella prima fase dell’accordo, Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco di sei settimane, che comporterà uno scambio graduale di 33 ostaggi israeliani con oltre 1.900 prigionieri palestinesi.
Durante le sei settimane si svolgeranno anche i negoziati per una seconda fase della tregua, che porterà al rilascio di tutti gli ostaggi israeliani a Gaza e getterà le basi per la fine della guerra.
HAMAS – Israele riceverà “quanto prima” la lista dei nomi dei tre ostaggi da liberare oggi, ha assicurato un dirigente del movimento all’agenzia France Presse, dopo che Israele ha fatto slittare l’entrata in vigore della tregua e ripreso a bombardare la Striscia.
“Potrebbero essere dei soldati o dei civili, i loro nomi saranno trasmessi quanto prima”, ha precisato, denunciando “complicazioni su terreno”. A suo dire, lo scambio di ostaggi e prigionieri “avverrà come previsto”.
DIMISSIONI – Il partito di estrema destra del ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, Otzma Yehudit, ha annunciato oggi di aver ufficialmente lasciato la coalizione di governo in segno di protesta contro l’accordo di cessate il fuoco con Hamas, come anticipato ieri.
Lo riportano i media israeliani, precisando i ministri Ben Gvir, Yitzhak Wasserlauf e Amichai Eliyahu hanno presentato le lettere di dimissioni al premier Benjamin Netanyahu. Ora la coalizione del governo di Netanyahu conta 62 membri nella Knesset.