
TEL AVIV – Molti comandanti dell’aviazione militare iraniana sarebbero stati uccisi dagli attacchi israeliani durante un summit. L’aeronautica militare israeliana ha infatti avviato una serie di attacchi in Iran dopo l’annuncio del ministro della Difesa Israel, Katz, che ha dichiarato lo stato di emergenza speciale in tutto lo stato di Israele.
“Pertanto, è necessario attenersi alle direttive del Comando della Retroguardia e delle autorità, e rimanere nei rifugi protetti», si legge nella dichiarazione dell’ufficio del Ministro della Difesa.
L’esercito israeliano ha lanciato un’altra ondata di attacchi in Iran. Secondo quanto si apprende da fonti militari, l’aeronautica ha distrutto l’aeroporto di Tabriz, in Iran nord-occidentale.
DRONI INTERCETTATI – Tutti i droni lanciati dall’Iran verso Israele sono stati intercettati fuori dai confini del Paese, riferisce l’Idf. L’esercito israeliano ha diffuso un video che mostra i missili balistici iraniani colpiti e distrutti a terra prima di essere lanciati verso Israele. Nel frattempo, l’Home Front Command ha diffuso un aggiornamento in cui comunica ai civili che non è più necessario restare nei pressi dei rifugi antiaerei, restano tuttavia in vigore le restrizioni sugli assembramenti.
DANNI SITO NUCLEARE – L’Organizzazione dell’Energia atomica iraniana ha dichiarato che non ci sono state vittime dopo l’attacco di Israele contro il sito nucleare di Natanz ma il complesso è stato danneggiato. “Finora non ci sono state segnalazioni di vittime tra coloro che erano presenti sul sito”, ha affermato l’Organizzazione dell’Energia atomica iraniana in una dichiarazione, come riferisce Mehr.
“Le indagini condotte hanno dimostrato che non ci sono state perdite di radiazioni o sostanze chimiche all’esterno del sito”, si legge nel comunicato, che conferma comunque danni presso il complesso di arricchimento ‘Shahid Ahmadi Roshan’ di Natanz.
IRAN – L’Iran afferma che l’attacco israeliano è una “dichiarazione di guerra”. “Siamo pienamente preparati e sosterremo le nostre forze operative in ogni modo possibile. Siamo pronti ad affrontare anni di combattimenti continui e le forze armate sono completamente equipaggiate”, dichiara il ministro della Difesa iraniano, Aziz Nasirzadeh.
“I criminali sionisti devono sicuramente aspettarsi una risposta schiacciante e dolorosa dalle nostre forze armate”, sottolinea.
La guida suprema iraniana Ali Khamenei ha nominato un nuovo capo di stato maggiore dell’esercito dopo la morte del generale Bagheri negli attacchi israeliani della notte scorsa.
ONU – Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres condanna “qualsiasi escalation militare in Medio Oriente” e si dice “particolarmente preoccupato per gli attacchi israeliani contro installazioni nucleari in Iran”. Guterres ricorda “l’obbligo degli Stati membri delle Nazioni Unite ad agire in conformità con la Carta dell’Onu e i diritto internazionale”.
VON DER LEYEN – “Le notizie che giungono dal Medio Oriente sono profondamente allarmanti. L’Europa esorta tutte le parti a dare prova della massima moderazione, a ridurre immediatamente l’escalation e ad astenersi da ritorsioni. Una soluzione diplomatica è ora più urgente che mai, per il bene della stabilità della regione e della sicurezza globale”. Lo dichiara su X la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
L’Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas scrive a sua volta che “la situazione in Medio Oriente è pericolosa. Esorto tutte le parti a esercitare moderazione e a impedire un’ulteriore escalation. La diplomazia rimane la strada migliore da seguire e sono pronto a sostenere qualsiasi sforzo diplomatico volto a ridurre l’escalation”.
RUSSIA – La Russia è “preoccupata” e “condanna” l’escalation delle tensioni tra Israele e Iran. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall’agenzia Ria Novosti.
“La responsabilità di tutte le conseguenze di questa provocazione ricadrà sulla leadership israeliana”. Lo afferma il ministero degli Esteri russo in una dichiarazione sugli attacchi all’Iran. La diplomazia russa condanna “l’isteria anti-iraniana” provocata dagli “Stati occidentali” che hanno sostenuto nell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) una “risoluzione punitiva” contro Teheran. Tali Stati, aggiunge il ministero degli Esteri di Mosca, devono riconoscere “i risultati disastrosi del loro corso distruttivo e la portata della colpa che ricade su di loro per la tragedia”.