MILANO – Ci ha provato all’ultimo istante, Moise Kean, a segnare il gol del 2-3 e a dare all’Italia il primo posto nella classifica del girone 2 di Nations League. Una gran parata di Maignan ha tolto all’attaccante della Fiorentina la gioia del gol in azzurro e ha permesso alla Francia di piazzarsi prima riscattando la sconfitta del Parco dei Principi. Peccato perchè l’Italia avrebbe meritato di più, visto il buonissimo comportamento e le vittorie ottenute finora. Nei quarti di finale avrebbe potuto avere avversari meno ingombranti: invece dovrà vedersela con Germania, Spagna o Portogallo.
SPALLETTI – Dove hanno sbagliato gli azzurri? Innanzi tutto l’approccio alla partita con quel gol di Rabiot incassato dopo appena tre minuti su calcio d’angolo. Ma la stessa impostazione della partita: Deschamps ha preso le misure a Spalletti sfruttando la tecnica e anche la statura fisica dei suoi giocatori, mentre il Ct azzurro ha rinunciato, in partenza e per gran parte della gara, a due giocatori che avrebbero potuto dare sostanza alla squadra: Rovella a metà campo e Kean davanti. Ha sofferto, l’Italia, a metà campo, ravvivata, a tratti, dalla propulsione di Cambiaso, non a caso il giocatore che ha saputo metterla dentro sullo 0-2 per i francesi, riaprendo la partita. Per il resto Italia senza idee, con troppi passaggi orizzontali e poche verticalizzazioni. E là davanti non è stato incisivo Retegui, quasi sempre avulso dalla manovra, e spesso costretto a tornare per dare una mano ai centrocampisti in difficoltà. Con un Kean dall’inizio, forse, la partita sarebbe cambiata: Moise, l’ho sempre sostenuto, fa reparto da solo. E non è un caso se, nonostante gli scarsi minuti giocati, proprio agli sgoccioli del recupero abbia agganciato quel pallone che avrebbe meritato di finire in rete.
GIGI RIVA – Omaggio a Gigi Riva, “rombo di tuono”, prima dell’inizio della partita. Il grande attaccante del Cagliari, un campione che con l’Italia vinse l’Europeo del ’68 e arrivò al secondo posto nel mondiale del ’70 in Messico. Dove gli azzurri s’inchi9narono solo a Brasile di Pelè.
RABIOT I – Fischi alla Marsigliese. Certi pseudo tifosi se li potevano risparmiare. Pronti via, la Francia parte forte e passa in vantaggio dopo appena due minuti con un colpo di testa di Adrien Rabiot sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Digne. Gli azzurri provano subito a reagire allo svantaggio, arrivando alla conclusione al 9′ con Barella, ma Maignan blocca senza problemi.
VICARIO – I francesi si difende in maniera molto ordinata e l’Italia fa fatica a trovare i giusti spazi per colpire gli avversari. Al 25′ Di Lorenzo tenta il colpo di testa su cross di Dimarco da punizione, ma non inquadra lo specchio della porta. Gli azzurri attaccano, ma al 33′ è ancora la Francia ad andare a segno con uno sfortunato autogol di Guglielmo Vicario sul calcio di punizione di Lucas Digne. Su questo gol, forse, Vicario non ha grandi colpe, ma lasciatemelo dire: non è il “vicario” di Donnarumma. Proverei Meret quando manca Gigio.
CAMBIASO – Neanche il tempo di gioire per i francesi, che gli azzurri accorciano le distanze due minuti più tardi con Andrea Cambiaso: l’esterno della Juventus sfrutta il traversone di Dimarco e deposita la palla in fondo al sacco.
RABIOT II -Nella ripresa l’Italia ha un approccio un po’ superficiale e perde qualche pallone di troppo, prestando il fianco alle offensive dei transalpini e la 13′ deve pensarci Vicario a dire di no a Nkunku. Gli azzurri rispondono con i tentativi dalla distanza di Dimarco e Locatelli, che però si perdono sul fondo. Al 20′ la Franca torna avanti di due gol grazie alla doppietta di Adrien Rabiot, che sfrutta il cross su punizione di Digne per realizzare l’incornata vincente.
KEAN – L’Italia replica ancora una volta con un tiro impreciso di Cambiaso, che termina sul fondo. Le sostituzioni del commissario tecnico azzurro scuotono la squadra che, dopo aver fallito una clamorosa chance con Kean in pieno recupero, deve arrendersi 3-1. In virtù di questo risultato, la Francia vola ai quarti di finale da prima in classifica grazie alla differenza reti, mentre l’Italia passa per seconda e si troverà di fronte, come detto, una corazzata: Germania, Spagna o Portogallo. L’augurio? Che Spalletti trovi l’ispirazione delle partite passate e non ripeta errori come quelli di stasera a San Siro.
Tabellino e pagelle
ITALIA (3-5-1-1): Vicario 5; Di Lorenzo 5.5, Buongiorno 5, Bastoni 5.5; Cambiaso 6.5 (33° st Maldini 5.5), Frattesi 5 (22’st Raspadori 5), Locatelli 5.5 (22’st Rovella 6), Tonali 6, Dimarco 6 (38’st Udogie sv); Barella 5.5, Retegui 5 (22’st Kean 6). Allenatore: Spalletti 5
FRANCIA (4-3-1-2): Maignan 7; Koundé 6 (37’st Pavard 6), Konaté 6.5, Saliba 6.5, Digne 7; Guendouzi 6.5, Koné 6.5, Rabiot 7.5; Nkunku 5.5; Thuram 5 (33’st Barcola 5.5), Kolo Muani 5. Allenatore: Deschamps 7
ARBITRO: Vincic (Slo) 5,5
MARCATORI: 2’pt, Rabiot, 33’pt aut. Vicario, 35’pt Cambiaso; 20° st Rabiot
Ammoniti: Frattesi, Kolo Muani, Guendouzi
Angoli: 3-3
Recupero: 1′, 4′
Spettatori: 68.158
Incasso: 1.652.799 di euro (record per una partita dell’Italia)